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Mariani: "Ventura e Bianchi sono compatibili"

di Marina Beccuti

Pedro Mariani intervenuto a Radio Beckwith ha parlato del disastro granata di lunedì scorso. Pur premettendo di non aver visto la partita, ma l’ha sentita per radio e ha letto tutti i commenti, si è fatto di un’idea di quello che è successo, da ex attaccante granata e poi allenatore. “Ogbonna ha parlato di piccolo black out? Per me è stato grande, non me l’aspettavo, diciamo che le difficoltà si sono viste subito dopo una decina di minuti, per cui bisognava trovare delle soluzioni per uscirne. Non voglio preoccuparmi, mi auguro che non si ripercuota nel futuro immediato. Essendo tifoso ed ex mi ha lasciato molto amaro in bocca e tanta delusione, è andata troppo storta per essere vera. C’è da domandarsi come mai ci sia stato un tracollo così, anche se bisogna dire che la B è logorante, questo ci può stare. Bisogna comprendere se è stato un problema psicologico o se la squadra ha accusato altro. Non ci rimane che vedere cosa succederà nella prossima partita, lì si capirà se è stato un episodio o no. Si poteva anche perdere in casa per 1-2, non 1-4, che lascia davvero da pensare”. 

Mariani conferma anche che il modulo di Ventura non è facile da interpretare:”Il 4-2-4 è difficile se non hai tutti gli uomini in forma ed i due centrali sono in grande difficoltà. Ventura è uno dei più bravi allenatori che ci sono in giro, ma al suo posto avrei optato per un centrocampo più folto. Questa squadra comunque dovrà essere rivista se va in A. Come ogni allenatore bisogna capire quali sono i moduli da utilizzare in determinati momenti, quando c’è da portare a casa legna. Però questo modulo ci ha dato anche soddisfazioni, per questo credo sia solo un momento passeggero. Il Toro poi ha l’obbligo di risalire, per cui si gioca con maggiore pressione. Da tifoso è tremendo aver subito questo 1-4”.

Mariani conosce bene Ventura, che l'ha allenato a Venezia: “Era ancora a inizio carriera, era molto giovane, ma era già all'epoca un mister con una grande forza. Il fatto che quando va in difficoltà si ammoscia sono dicerie, io non l’ho mai visto così, perché lui è molto collaborativo e cerca sempre molto dialogo tra i giocatori. E’ un uomo molto equilibrato, che reagisce sempre e credo sia arrivato nel momento giusto della sua carriera al Toro. E’ giusto che rimanga”. Ma con questo modulo in A? “Credo che nella massima serie possa adottare il 3-5-2, così come giocava alle origini, in quello è un maestro, il più bravo”. Ha perso Ventura, ma ha vinto un ex granata e tuo compagno di squadra al Toro, Andrea Mandorlini. “Grande Andrea, qualche volta ci siamo incontrati, Andrea sta lavorando bene, è uomo di temperamento, ha quelle radici toriniste che lo rendono indomito, è stato brutto subire un 1-4 da lui, meglio però che da un ex juventino”. 

Bianchi lo vedi così fuori dagli schemi di Ventura? “Bianchi è il mio idolo, un giocatore straordinario che incarna lo spirito Toro, dopo Pulici e Graziani ci metterei lui come uno dei centravanti che ha fatto la storia del Toro. Da attaccante dico che ci sono stagioni in cui si segna meno e altre di più. Lui è anche molto generoso, ma per un bomber conta solo segnare, quando entri negli spogliatoi e il mister ti dice che ti sei messo al servizio della squadra non basta, a volte è meglio giocare peggio ma segnare. Comunque Bianchi può adattarsi a qualsiasi modulo e non penso proprio che non possa entrare in quello di Ventura”.

Mariani infine ha ricordato con una certa nostalgia: “Ho voglia di Toro, riacquisterò la mia massima serenità solo quanto avrò coronato questo mio sogno”. Ma adesso ne arriva uno a livello famigliare: Pedro, dopo due figli già adulti (Jacopo si sposerà a luglio), tra un mesetto sarà padre di una bimba. E qui l’emozione è alla massima potenza.


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