Modulo e giocatori inadatti alla massima categoria sono i problemi del Toro
La partita di ieri pomeriggio tra Torino e Milan ha messo in evidenza tutti i limiti della squadra granata. Senza commentare i soliti episodi arbitrali, merita un'analisi il sistema di gioco utilizzato da Ventura e meriterebbero anche delle risposte le motivazioni che spingono il tecnico granata ad insistere su determinati giocatori. Partendo dall'analisi del 4-2-4, modulo utilizzato dal tecnico granata con ferrea convinzione, è evidente che il gol del pareggio del Milan è, si frutto di "un'invenzione brasiliana" di Robinho, ma anche la dimostrazione di quanto in Serie A sia difficile giocare con soli due uomini nella zona mediana del campo. Oltre alla chiara inferiorità numerica che si crea in mezzo al campo, questo sistema di gioco comporta anche un grosso sacrificio degli esterni d'attacco che di conseguenza arrivano sempre appannati negli ultimi 16 metri o come nel caso di Cerci, in occasione della prima rete rossonera, non riescono a rientrare per dare supporto al centrocampo e alla difesa. Se poi a questi problemi aggiungiamo la scarsa vena realizzativa delle punte viene da chiedersi se Ventura sia sulla strada giusta. Lo scorso anno in Serie B il Torino aveva un'organico decisamente superiore alle altre squadre e il tecnico genovese poteva permettersi di utilizzare il suo affezionatissimo modulo, ma in Serie A è tutta un'altra storia sopratutto quando affronti squadre di prima fascia com'è successo in occasione delle partite contro Milan, Juve e Inter. Va detto che il Toro non deve fare necessariamente punti contro le squadre di alta classifica ma non può neanche permettersi di offfrire una prestazione scadente come quella di ieri. Un'altro grosso enigma della gestione Ventura è lo scarso utilizzo di giocatori di qualità a discapito di altri che non meriterebbero l'elevato minutaggio avuto fin ora. Il caso più evidente è la continua esclusione di Gianluca Sansone a favore di Meggiorini. L'ex Novara anche ieri ha dimostrato di essere un giocatore di bassissima qualità tecnica sbagliando ogni pallone che gli veniva recapitato dai compagni. La notevole differenza si è vista con l'ingresso in campo dell'ex Sassuolo, che ha messo in mostra tutto il suo repertorio, difesa della palla, rapidità e presenza in zona gol andando anche vicino alle rete personale. Senza analizzare ulteriori ed illustri esclusioni come quelle di D'Ambrosio, Stevanovic e Brighi (4° esclusione consecutiva), adesso che la zona calda di classifica è molto più vicina, i tifosi sperano in un'immediato riscatto della squadra già domenica prossima nella sfida salvezza con il Genoa e magari anche in qualche novità tattica da parte di Ventura, aspettando con apparente fiducia l'intervento della dirigenza nel mercato di riparazione.