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Novità nelle prossime 48 ore

di Elena Rossin

“L'ottimismo e il profumo della vita, l'ottimismo volaaaaa” scrive il poeta e sceneggiatore Antonio Guerra. E se in casa granata un ottimista c’è questo è Giampiero Ventura. Il mister non ha dubbi sui progetti e sulla nuova avventura che sta per incominciare, mancano dieci giorni al ritiro di Sappada. In una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, a firma Francesco Manassero e pubblicata oggi, l’allenatore granata dichiara: “Entro le prossime quarantotto ore ci saranno novità. Quante non ve lo so dire, comunque non voglio dare numeri. E’ chiaro che adesso la squadra è incompleta, ma bisogna essere ottimisti”.

Dichiarazioni importanti quelle di Ventura soprattutto a fronte di una rosa che al momento dire che è incompleta è usare un eufemismo da super ottimisti. Però l’allenatore non è uno sprovveduto e non si sarebbe lasciato andare a tali affermazioni se non avesse delle certezze, anche perché la sua lunga carriera gli suggerisce che dire certe cose e poi rischiare di essere smentito dai fatti minerebbe la sua credibilità, prima ancora di aver diretto il primo allenamento da neo conducador granata. Quindi non si può far altro che aspettare e ben sperare perché e sono sempre parole del mister: “Stiamo cercando di fare una campagna acquisti che abbia un senso, vogliamo una squadra al 70 per cento già pronta l’anno prossimo per la serie A”. Quest’ultima dichiarazione è ancora più impegnativa della precedente e dovrebbe non solo rassicurare i tifosi, me essere anche fonte di gioia.

In queste ore sul fronte trattative di mercato Cairo e Petrachi non si risparmiano anche perché in società vige l’imperativo che non bisogna più perdere tempo, come purtroppo è accaduto in passato, e farsi tenere in ballo da giocatori che mettono il Torino come ultima spiaggia: se non arriva niente di meglio accettiamo l’offerta, altrimenti ci accasiamo altrove. E’ vero, come sottolineano molti tifosi, che costruire una squadra con prestiti e comproprietà sicuramente non aiuta e favorisce un atteggiamento attendista da parte dei procuratori e dei calciatori, ma  questa è la realtà in casa granata che non vuole ripetere madornali errori nell’ingaggiare giocatori che si rivelano poi non adeguati; certo una giusta via di mezzo sarebbe la soluzione migliore.

Se l’ottimismo di Ventura sugli imminenti nuovi arrivi è innegabile, non manca anche sulle partenze, o meglio sulla partenza per eccellenza cioè Ogbonna. In modo molto garbato l’allenatore sta esercitando la sua influenza per trattenere l’unico giocatore che ritiene veramente cardine della squadra. E l’argomentazione non è di poco conto: resta ancora un anno al Torino così potrai maturare  altra esperienza e poi andare a giocare in un top club, entrandovi dalla porta principale senza passare un anno a fare la spola tra la tribuna e la panchina vista la tua giovane età. Ragionamento che non fa una grinza, ora tocca al giocatore e al suo entourage riflettere e valutare.
Che può fare il tifoso granata? Seguire l’invito all’ottimismo dell’allenatore e sperare che non si trasformi nel volo di Icaro.


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