Ogbonna, la Nazionale e il grande salto...col Toro?
Riccardo Billia
Sereno e spettatore degli eventi. Così si può definire l’Angelo Ogbonna di ritorno dalla convocazione azzurra. Quasi avesse partecipato al tradizionale ritrovo dei compagni delle scuole medie. La semplicità con cui torna a varcare i cancelli della Sisport, la dice lunga sul suo processo di maturazione, gradualmente intensificato durante questi anni di purgatorio in serie B del Toro. Nessun argomento scompone il difensore di Cassino. Si tocca il tasto Nazionale, e non può che sgorgare miele dalle sue parole. Ma la personale soddisfazione per essere nelle grazie di Prandelli, la custodisce per tempi migliori: quelli in cui, il club in cui è cresciuto, si auspica, starà formalizzando le ultime pratiche per tornare in paradiso. La proverbiale timidezza di Ogbonna non deve ingannare. La sua determinazione nell’interpretare una parte da protagonista con la maglia granata, è chiara; generata da un finale di stagione che potrebbe rivelarsi elettrizzante per lui. Con la promozione nella massima serie della compagine di Ventura, il viaggio di Angelo verso gli Europei, sarebbe più di un’ipotesi suggestiva.
Tuttavia c’è da tornare alla concentrazione del lavoro quotidiano. E nel mirino c’è la Juve Stabia, da affrontare con le antenne dritte. Certo, la differenza è siderale. Passare da compagni quali Pirlo, Buffon e De Rossi, in grado di affrontare con disinvoltura mostri sacri del calcio europeo ad una provinciale non è evento da tutti i giorni. Ma il totem granata è consapevole della delicata annata iniziata poche settimane fa. Nove mesi di preparazione per quel volo che si augura lui per primo di spiccare. Il Toro è nel cuore, ed è quasi commovente il ricordo di appena adolescente sbarcato nel capoluogo piemontese, lontano centinaia di chilometri da casa. Ma calcio e sentimenti, soprattutto negli ultimi anni, non vanno molto d’accordo. Per questo motivo, sul rinnovo del contratto, il sorriso di circostanza condensa tutto. Imbarazzo in primis. Angelo lascia le carte sul tavolo. Non è ancora il momento di affondare il colpo. La sua squadra deve ancora fare tanta strada per rivedere la luce, e le sirene di mercato non si spengono mai. Serve poca fantasia e molta praticità per disegnare il futuro prossimo del Torino e di Ogbonna. Un lieto fine spalancherebbe le porte ad un nuovo inizio. Nella casa adatta ad entrambi, s’intende.