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Padova-Torino, sul black out ancora nessun responso. Che vergogna!

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Sicurezza negli stadi, rispetto delle regole, credibilità, giustizia in tempi ragionevoli: tutti concetti nebulosi nel mondo del calcio. Era la diciottesima giornata del girone d’andata, addì tre dicembre 2011, quando allo stadio Euganeo di Padova capitava ciò che mai dovrebbe succedere in un luogo adibito a manifestazioni che richiamano migliaia di spettatori, fra cui anche persone non di giovane età e bambini: in un pomeriggio invernale e nuvoloso, quindi con visibilità ancor più ridotta, l’impianto di illuminazione non ha funzionato a dovere e a più riprese si è spento fino a non funzionare più del tutto. Così la partita fra Padova e Torino veniva interrotta al trentunesimo del secondo tempo e poi finita di giocare il quattordici dicembre. Dal giorno dell’inizio del match sono passati esattamente ottantotto giorni e non si sa cosa provocò il black out. Se già questo è inaudito lo è ancora di più che il sopralluogo per accertare le cause dell’interruzione di corrente sia stato effettuato due giorni fa, lunedì ventisette febbraio, vale a dire ottantasei giorni dopo.

Una domanda sorge spontanea: dopo ottantasei giorni è possibile stabilire le cause di un black out? Altra domanda che scaturisce in modo naturale: perché ci sono voluti ottantasei giorni per effettuare un sopralluogo, mica era da farsi su Marte? Il buon senso e la logica non sanno dare risposte. Però un sospetto, e si sa che a pensar male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, c’è: visto che prima dell’inizio del  campionato lo stadio Euganeo di Padova aveva superato i controlli di agibilità, forse si ha paura che se venisse stabilito che il black out ha reso inagibile l’impianto, potrebbero essere messi in discussione i criteri e l’attendibilità con i quali si concede il via libera per l’utilizzo dello stadio di Padova in particolare, ma anche degli altri stadi in generale e poi se l’Euganeo era inagibile il tre dicembre 2011 nelle giornate successive di campionato, seppur l’impianto di illuminazione abbia funzionato regolarmente, è certo che lo stadio rispetti tutti i parametri di sicurezza? Interrogativi della massima importanza in quanto coinvolgono migliaia di persone che pagano un biglietto per assistere ad una partita di calcio e non certo per farlo senza garanzie di sicurezza rischiando di mettere a repentaglio la propria incolumità.

Ora che il sopralluogo è stato fatto si attende un responso e qui ecco che sorge l’ennesimo interrogativo: quando si sapranno le cause del black out? Non si sa. Un po’ di tempo fa la previsione era che si sarebbe saputo l’esito del ricorso presentato dal Torino Fc sulla regolarità della partita e sulla richiesta di vittoria a tavolino (la gara giocata in due riprese finì uno a zero per i padroni di casa con un gol segnato da Ruopolo al cinquantesimo in condizioni di semi-oscurità) a fine febbraio, ma oggi è l’ultimo giorno di febbraio e una sentenza in tal senso non si avrà e sembra che potrebbe arrivare a fine marzo. Ma se così sarà su questa vicenda non sarà posta la parola fine, poiché la società che si sentirà danneggiata potrà fare ricorso e di conseguenza i tempi per una conclusione si allungheranno ulteriormente con buona pace, si fa per dire, della sicurezza per gli spettatori e della regolarità del campionato. Che vergogna!


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