Perchè il Toro deve venire assolutamente in A
La massima serie compete ad una squadra del calibro del Torino, per il suo blasone, per il suo tifo e per quello he ancora può dare come fascino al cospetto delle grandi del nostro campionato. Ma c'è un altro motivo importante, provvidenziale per il futuro stesso della squadra granata, aiutare le casse societarie a risollevarsi dal rosso, quantificato in 11 milioni di euro, come scrive La Stampa, per i mancati incassi, sia dalle presenze allo stadio che dai diritti tv. I cugini della Juve però stanno molto peggio, in quanto il loro passivo è di ben 43 milioni di euro, ma hanno però lo stadio di proprietà. Al Torino pare che non verranno nemmeno ridistribuiti i 14,5 milioni inseriti dai soci, in buona parte messi da Cairo, che non li riavrà indietro nemmeno in caso di cessione. Con questi soldi ha ripianato il bilancio consentendo di avere un patrimonio in attivo di circa cinque milioni di euro. Grazie a questi dati ha avuto l'approvazione dalla Covisoc e ha ottenuto anche la licenza Uefa, unica squadra di B ad avere i cosiddetti parametri a posto, perlomeno il pagamento degli stipendi e dell'Irperf sono regolari.
Gli incassi dello stadio sono calati di circa due milioni di euro, dai 5,3 ai 3,3 rispetto ai tempi della A, così sono caduti gli introiti derivanti dalle tv, quelli provvidenziali per tutte le squadre, dove il Torino è passato dalla A alla B dai 17,3 milioni corrisposti nel 2009 agli 870mila euro del 2010. Sono proprio questi i soldi che mancano principalmente dalle casse societarie, calcolando che Cairo, pur essendo riuscito a farsi fuori ingaggi importanti, basti solo pensare ai vari Diana, Di Michele e così via, ne ha ancora di livello, su tutti quello di Bianchi, ma anche altri giocatori non possono lamentarsi. Una squadra che ha vissuto ancora come fosse in serie A invece è stata per due anni in B e ancora rischia di restarvi un altro anno, anche se la speranza è sempre viva perchè succeda il miracolo. Basta crederci davvero, considerando quel si dice sui giovani rampolli degli Agnelli, ai quali la Juve non è fondamentale nelle loro strategie, nonostante le forti cifre sbandierate per rinforzare la squadra.