Peres, la sua assenza determinante per il gioco del Toro
Il Torino ha dovuto affrontare il Carpi con tante assenze importanti, Maksimovic, ormai da settimane, Obi, Jansson, Molinaro, Avelar, Baselli, ma soprattutto Bruno Peres, l'essenza del gioco sulle fasce, colui che porta palla, salta l'avversario e regala linfa vitale all'attacco. Nelle due partite migliori giocate dal Torino finora, contro la Fiorentina, attuale capolista del campionato (il Toro è l'unica squadra ad avergli segnato tre gol, quando in seguito la squadra viola ne ha preso solo più uno), e la Sampdoria, il laterale brasiliano è stato devastante. Si sa che Ventura preferisce giocare sulle fasce ed è stato proprio l'arrivo di Peres ad aver esaltato quel tipo di movimento. Per fortuna che Cairo non l'ha venduto, nonostante le avance della Roma e del Porto, perchè un Torino senza Peres vale almeno un 30 per cento in meno. E' vero che conta il gruppo e non il singolo, ma in questo caso Peres fa davvero la differenza.
Davide Zappacosta è uno bravo che però deve ancora adattarsi agli schemi di Ventura ed è anche normale non giocando con regolarità.
Le assenze non devono diventare alibi perchè ci sono i ricambi giusti ed è su questo che Cairo, Petrachi e Ventura hanno lavorato, avere una panchina lunga di tutti potenziali titolari, con dei giovani che hanno grandi possibilità di crescita. Tuttavia sostituire Peres, al momento, è difficile, perchè le sue fughe sulla fascia sono incontenibili per gli avversari. Senza di lui il gioco granata diventa troppo prevedibile, manca quel pizzico di invenzione naturale, che fa la differenza tra una squadra qualunque ed una compagine che vuole dire la sua in campionato.