Più undici come differenza reti è un dato importante
A cinque giornate dalla fine del girone d’andata la classifica è naturale che si inizi ad analizzarla, non tanto focalizzando l’attenzione solo sui punti che le singole formazioni hanno conquistato, ma soprattutto sull’andamento che si evince dal cammino che le squadre hanno fin qui tenuto. L’analisi ovviamente non può dare risposte e previsioni certe però sicuramente può far capire meglio quanto valgono sul campo i vari partecipanti. E’ vero che dall’analisi della classifica non si possono dedurre eventuali problemi che le squadre possono avere, come infortuni di giocatori chiave o punti ottenuti o persi a causa di sviste arbitrali, o stato di particolare grazia di qualche giocatore che è esploso o sta confermandosi su buoni livelli durante questo campionato, ma l’incidenza, per quanto importante per la singola formazione, che questi fattori hanno sulla classifica non determina uno stravolgimento generale dei valori sul campo.
Iniziando l’analisi dei dati dal numero di gol fatti e subiti salta subito all’occhio che le squadre che sono in testa alla classifica ovviamente hanno una differenza positiva, ma questa differenza, almeno per le prime quattro, è simile: infatti Pescara e Reggina sono a più dodici e Torino e Sassuolo a più undici. Questo è un dato più significativo di quello che non potrebbe sembrare se si vanno solo a guardare, prendendole singolarmente, il numero delle reti fatte e subite: Pescara 36 a 24, Reggina 31 a 19, Torino 19 a 8 e Sassuolo 21 a 10. Più significativo perché c’è equilibrio, in quanto produce un divario quasi identico, fra queste quattro formazioni fra il gioco difensivo e quello offensivo. Se a questo si aggiunge che Pescara e Torino sono le uniche due squadre che non hanno mai perso in casa e che Torino, Sassuolo e Sampdoria hanno perso finora una sola gara, ma che Pescara, Reggina, Padova e Verona sono già state sconfitte quattro volte, e che la Sampdoria ha collezionato solo cinque vittorie, il quadro si fa ancora più completo e porta a pensare che le due formazioni che finora hanno dato garanzia di maggiore continuità sono Torino e Sassuolo.
Granata e neroverdi infatti hanno un cammino molto simile: dieci vittorie a nove, cinque pareggi per entrambi, una sconfitta a due, otto e dieci gol subiti e diciannove a ventuno reti realizzate. Andando ancora più nel dettaglio in casa quattro vittorie e tre pareggi a testa, mentre il Torino non ha mai perso e il Sassuolo solo una volta; in trasferta due pareggi e una sconfitta per entrambi, mentre gli uomini di Ventura hanno all’attivo sei vittorie contro le cinque di quelli di Pea e l’altro dato che è uguale è il famoso più undici come differenza reti. Se ci fosse ancora qualche scettico sull’importanza di questo valore i capocannonieri del Sassuolo sono Boakye e Sansone con all’attivo sei gol, mentre quello del Torino è Bianchi con cinque. E gli altri marcatori per i neroverdi Marchi 4, Masucci 3, Laribi e Terranova 1; mentre per i granata Ebagua 3, Antenucci e Sgrigna 2, D’Ambrosio, Darmian, Oduamadi, Stevanovic e Suciu 1, a questi vanno aggiunti gli autogol di Cordax del Cittadella e Iorio del Grosseto. Se il Sassuolo può contare su due bomber a fronte di uno solo del Torino è altrettanto vero che i granata già andati a segno, oltre a Bianchi, sono otto, mentre i neroverdi, ovviamente oltre Boakye e Sansone, quattro.
Morale il Torino deve tenere sott’occhio soprattutto il Sassuolo, squadra che come quella granata ha avuto finora la maggiore continuità di rendimento, infatti nello scontro diretto del cinque novembre scorso la partita al Braglia è finita a reti inviolate. I granata devono indubbiamente aumentare la loro incisività nella fase offensiva del gioco, mantenendo però costante la continuità di rendimento, così da tenere ben ampio il divario della differenza reti; la strada per vincere il campionato di B i granata l’hanno imboccata e hanno già anche inserito la quinta, con Livorno, Padova, Pescara, Modena e AlbinoLeffe si attendono delle conferme, le smentite sono sgradite.