Qualche dubbio sul modulo e pretattica in vista dell'Udinese
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Ventura ha alcuni nodi, nel senso buono del termine, da sciogliere pensando alla partita di domenica pomeriggio con l’Udinese. All’andata, ma la situazione delle due squadre era decisamente diversa dall’attuale, i granata scesero in campo con quello che viene definito un 4-3-3 più o meno mascherato da 4-2-4 con Vives che si “sdoppia” nel ruolo di mediano ed esterno sinistro per coordinare meglio il centrocampo e l’attacco. Di quella formazione (Gillet, Darmian, Di Cesare dal 74’ Glik, Ogbonna, D’Ambrosio, Basha, Gazzi, Vives, Stevanovic dal 70’ Santana, Sansone dal 60’ Bianchi e Meggiorini) a parte Sansone che ha cambiato squadra, non si sa, ma mancano ancora due giorni alla partita, quanti scenderanno in campo allo stadio Friuli. Sicuramente Gillet, Glik e Gazzi e quasi certamente anche Meggiorini, buone probabilità anche per Santana se non dall’inizio a partita in corso e per gli altri dei bei punti interrogativi con dei distinguo per Ogbonna, che ha pienamente recuperato dall’infortunio e dalla conseguente operazione, ma che va gestito, e Bianchi che l’altro giorno in allenamento in un fortuito scontro di gioco si è fatto male alla tibia. A tutto ciò va aggiunto che Ventura non ha la certezza se Guidolin si affiderà al 3-5-2, come sembra probabile, oppure se manterrà la difesa a quattro. Sarà proprio la scelta del modulo che determinerà se in mezzo al campo Ventura riproporrà Brighi e Gazzi o se ci sarà spazio anche per uno fra Vives o Basha e di conseguenza dipenderà l’utilizzo o meno di Santana come esterno sinistro.
Squadra che funziona non si cambia suggerisce il buon senso e nelle ultime quattro partite (vittorie con Siena e Pescara e pareggi con Inter e Sampdoria) a parte la prima con il Siena, dove la formazione è stata praticamente dettata dalle squalifiche di Darmian, Glik, Masiello, Gazzi e Vives e dall’indisponibilità di Ogbonna, Santana e Diop, impegnati con il recupero dai rispettivi infortuni, nelle tre successive Ventura, sia in casa sia in trasferta, ha sempre iniziato la partita con gli stessi undici giocatori (Gillet, D’Ambrosio, Glik, Rodriguez, Masiello, Gazzi, Brighi, Cerci, Meggiorini, Barreto, Santana) e in corso d’opera ha sostituito solo esterni e attaccanti: due volte Cerci con Vives; tre Santana sempre con Birsa e Barreto, che non ha ancora i novanta minuti, in un’occasione con Sansone in un’altra con Bianchi e nell’ultima con Jonathas; una Meggiorini con Bianchi.
Quindi a parte la scelta del modulo gli interrogativi sono su chi schierare: come terzino destro, difensore centrale e coppia d’attacco. Per quel che riguarda il terzino destro la decisione da prendere è se continuare con D’Ambrosio che sta facendo bene e se non ci sono in campo Bianchi e Ogbonna svolge il ruolo di capitano oppure tornare a Darmian che ha sempre dimostrato di essere un giocatore valido e affidabile?
Altro interrogativo è quello se far ritornare titolare nel cuore della difesa Ogbonna che stando ai test effettuati non solo ha completamente recuperato dall’infortunio, ma è persino più forte oppure continuare ancora con Rodriguez.
Discorso un po’ più complesso per la coppia d’attacco. Meggiorini e Barreto s’intendono e si integrano bene, l’unica incognita potrebbe essere che finora li si è visti all’opera con la squadra schierata con il 4-2-4 e con formazioni che giocano a viso aperto, come Pescara e Inter, quando hanno saputo creare spazi e rendersi pericolosi, mentre con la Sampdoria, che pensava soprattutto a difendersi chiudendosi e andando ad interrompere la manovra offensiva granata, hanno avuto qualche difficoltà in più e se a Udine Ventura volesse passare al 4-3-3 bisogna capire se anche così le loro giocate possano risultare efficaci. Bianchi dall’arrivo dell’ex Udinese è sempre partito dalla panchina e in più questa settimana dopo la botta alla tibia non si è più allenato con i compagni, ma sempre a parte e quindi è persino in dubbio la sua convocazione per domenica. Jonathas è arrivato da poco e quindi ha bisogno di un po’ di tempo per integrarsi, ma non è a Torino per fare la comparsa, anche perché il suo potentissimo e molto bravo procuratore, Mino Raiola, non lo avrebbe fatto approdare sotto la Mole senza che il ragazzo potesse avere occasioni per mettersi in mostra e infatti fin dalla prima gara, quella con la Sampdoria del due febbraio, dopo il suo passaggio in granata, ufficializzato giovedì trentun gennaio, qualche minuto lo ha giocato. Per vederlo titolare forse ci vorrà ancora un po’ di tempo, ma sarà interessante capire se è più adatto a stare in coppia con Barreto o Meggiorini, nei prossimi spezzoni di gara che disputerà il dilemma sarà risolto.