Riccardo Badia: "Vi presento l'astro nascente Joao Marcos"
Fonte: Elena Rossin per Tuttomercatoweb.com
Abbiamo intervistato in esclusiva Riccardo Badia, agente di calciatori, e lui ci ha parlato del giovane centrocampista brasiliano Joao Marcos Quintanilha Pires Fernandes.
Come in tutte le sessioni di calciomercato le squadre sono alla ricerca del colpo, lei che opera molto anche con il Sudamerica ha qualche giocatore interessante e pronto per il campionato italiano?
“Sì, Joao Marcos. E’ un ragazzo brasiliano del ’91, un centrocampista alto un metro e ottantuno, che ha mosso i primi calci nel Vasco da Gama, compagno di Coutinho attualmente all’Inter e Saba del Brescia, anche se quest’ultimo ha un anno di più, ma Joao Marcos ha sempre giocato con i ragazzi di un anno più grandi di lui in quanto fin da piccolo è sempre stato un vero e proprio talento. In seguito è passato al Botafogo, club al quale è stato legato fino al dodici dicembre scorso e con il quale non ha rinnovato il contratto. Durante la sua carriera calcistica ha militato nella stagione 2010-2011 anche otto mesi in prestito in Olanda nel Fortuna Sittard che avrebbe voluto riscattarlo, ma il Botafogo non ha voluto così come non lo ha ceduto due anni fa al Nizza perché puntava molto sul ragazzo, successivamente poi con il cambio di allenatore la situazione è mutata ed è per questo che Joao Marcos non ha rinnovato il contratto con il club brasiliano e vorrebbe venire in Italia anche perché è in possesso del passaporto portoghese quindi non occuperebbe un posto da exrtacomunitario”.
Quali sono le sue caratteristiche tecniche?
“E’ un centrocampista centrale ambidestro, ma preferisce calciare con il piede mancino e ha giocato sempre o come centrocampista avanzato o come vero e proprio regista. Lui ha iniziato come trequartista e poi chi lo ha allenato ha arretrato un po’ il suo raggio d’azione posizionandolo davanti alla difesa. Le sue maggiori qualità sono la visione del gioco e il lancio, anche se è un ragazzo del ‘91 per il suo modo di giocare sembra un trentenne: fa respirare la squadra o ne aumenta la velocità a seconda delle necessità e dell’andamento della partita. E’ molto bravo sui calci piazzati e sui calci d’angolo. Ha una particolarità che secondo me tanti altri calciatori non hanno: anche se è un centrocampista centrale salta bene l’uomo, molto spesso durante le partite prende palla davanti alla difesa e saltando un paio di uomini crea la superiorità numerica in attacco dettando l’ultimo passaggio alla punta che poi conclude, ma oltre a far segnare non disdegna il gol e non solo su calci piazzati”.
Un giocatore con queste qualità sarebbe utile a molte squadre di serie A.
“E’ vero potrebbe essere il giocatore giusto per molte squadre sia per le sue caratteristiche sia per la sua data di nascita. Infatti stiamo trattando con più di una società, ovviamente non posso rivelare con quali, ma a giorni ci saranno delle novità. Anche se ci sono delle squadre di serie A che lo stanno vagliando io preferirei che per i prossimi sei mesi militasse in serie B per giocare con continuità perché il campionato italiano è difficile e tatticamente è superiore al campionato brasiliano e olandese, quindi per la crescita di Joao Marcos sarebbe meglio che venisse impiegato, come dicevo, con continuità. Anche per questo motivo con i club con i quali siamo in contatto si è già detto a grandi linee che o ha la possibilità di giocare con continuità oppure va in prestito per sei mesi in serie B dove può avere spazio”.
Il ragazzo parla italiano?
“Ha iniziato a studiarlo, ma non perché glielo ho consigliato io è stato lui che di sua iniziativa sta prendendo lezioni d’italiano proprio perché vorrebbe giocare nel nostro paese, così come studia anche l’inglese”.
Oltre che doti da calciatore si ha l’impressione che sia un ragazzo maturo e responsabile.
“E’ vero è molto intelligente e umile, non è un montato. Mi ha colpito proprio la sua voglia di mettersi in gioco”.
Alle volte le società sono un po’ restie a ingaggiare calciatori brasiliani perché non sempre si ambientano bene e ci sono stati casi eccellenti di giocatori che soffrivano di saudade. Che carattere ha Joao Marcos?
“Dei giocatori brasiliani ho sempre cercato di capire l’atteggiamento, la voglia di fare e che vita conducono fuori dal campo prima di lavorare con loro. Ne ho conosciuti di bravi, ma che caratterialmente, secondo me, non erano adatti a venire in Europa e in Italia. Prima del calciatore c’è l’uomo e chi pensa di venire in Italia perché crede di aver già raggiunto la meta e non si dà da fare per migliorarsi preferisco non trattarlo, non corro il rischio che loro facciano una brutta fine ed io una brutta figura. Per queste ragioni dico che Joao Marco ha un futuro importante che lo attende. Viene da una famiglia che lo ha sempre seguito e si augura che abbia un futuro di grande livello, ma non cercano in tutti i modi di piazzarlo pur di avere un buon contratto. Gli hanno impartito una buona educazione, lo hanno sempre aiutato e incoraggiato, ma tenuto con i piedi per terra. In Brasile ci sono due tipi di giocatori: quelli che alla fine degli allenamenti vanno a bere birra con gli amici e poi in discoteca alla ricerca di ragazze e quelli che vanno a casa e studiano, Joao Marcos appartiene alla seconda categoria”.
Caratterialmente quindi Joao Marcos è accostabile a Kakà?
“Esattamente, quello che Berlusconi diceva “Vorrei fosse il fidanzato di mia figlia”. A parte le battute è un bravo ragazzo e da quando è terminato il campionato in Brasile ha continuato ad allenarsi in vista di un suo trasferimento in Italia, in modo da presentarsi all’allenatore e ai compagni in forma”.