Rosina, me lo tengo stretto
Flavio Bacile
Parafrasando Vujadin Boskov, uno che nel calcio c’è stato una vita, ed il suo celeberrimo: ” Chi ha sbagliato? Pagliuca!”, dipingendolo anche di granata, del granata odierno s’intende, si potrebbe dire: ” Chi ha sbagliato? Rosina!”, con buona pace nostra e del nostro amor proprio.
C’è anche da dire, che molti si lasciano guidare dal vento della pubblica opinione, non tutta è ovvio, supponendo, e facendo torto alla loro intelligenza, che questi, a guisa di vangelo, abbiamo sempre ragione ed una vista più acuta della nostra.
Chiaro che ognuno ha le proprie idee, rispettabilissime per carità, un giocatore può piacere più o meno di un altro, per simpatia, per un proprio gusto tecnico, per campanilismo, per pigrizia, per mille e mille altri motivi.
Di cose sbagliate se ne scrivono e dicono tante, in buona fede sia chiaro, come i famosi quindici mesi di digiuno dal gol, su azione, del capitano granata, ed eravamo nel mese di novembre.
Cosa ripresa e commentata in varie sedi, errata sia chiaro, perché Rosina era andato in gol su azione nella vittoriosa trasferta di Livorno, 11.05.2008, penultima giornata di campionato.
Ho sentito anche dire, sempre in diretta televisiva, che Rosina segna poco e fa pochissimi assist.
In questi quattro anni, uno di B, Rosina ha segnato il 23% dei gol fatti dai granata, ad una media stagionale di otto gol (ai quali vanno aggiunti i cinque in coppa Italia ed i quattro in nazionale), media che si è molto abbassata quest’anno.
E non è poco, ve lo posso assicurare, in particolare per una squadra che segna poco come il Toro.
Ma voglio tornare a parlare di Rosina, uomo e giocatore del Toro.
Senza ombra di dubbio, il suo campionato non è da incorniciare, io che sono un suo grande estimatore, debbo forzatamente anche essere il suo critico più “feroce”, e non per par condicio, ma per una sorta di giustizia intellettuale alla quale non riesco mai a sottrarmi.
Questo Rosina, non è il Rosina visto nei primi tre anni a Torino, non ci sono dubbi, dire il contrario farebbe torto prima di tutto a Rosina, che è un ragazzo intelligente e sensibile, che meglio di tutti può valutare la sua stagione, ed in secondo luogo alle sue capacità tecniche ed atletiche.
I motivi possono essere tanti, personalmente non li conosco, ho una mia idea, può anche darsi sia completamente sbagliata, ma me la tengo stretta; certamente non sono i motivi blaterati, unti e consunti che vanno per la maggiore in questo periodo.
E per essere più preciso, non penso assolutamente possano esistere fantomatici motivi extracalcistici, che poi sono gli stessi che colpiscono alla fine tutti i giocatori, con una predilezione particolare per quei giocatori dotati anche di tecnica.
Qualcuno, poi non si sa mai bene chi è perché, riesce sempre a tirarli fuori nei momenti “più opportuni”, insinuando dubbi, perplessità, rancori, e altre “belle” cose.
Credo esclusivamente a quanto detto dallo stesso Rosina e da Camolese, perché uno conosce bene se stesso, e l’altro essendo l’allenatore, quello cioè che passa più tempo con il giocatore, ha modo di valutarlo meglio di chiunque altro.
Resta il fatto che Alessandro abbia reso meno del suo standard abituale, non abbiamo visto né le sua famose cavalcate a tagliare il campo, né le sue progressioni in verticale, né quei gesti tecnici che tanto lo hanno fatto amare; è questo ci ha indubbiamente fatto male.
Anche perché l’assioma ottimo Rosina, ottimo Torino, non si è realizzato quest’anno, e per il Toro noi tutti avevamo sognato un campionato diverso, almeno meno triste.
Abbiamo visto un Rosina diverso, che qualcuno, non la maggioranza, ha anche fischiato.
Sono contrario ai fischi indirizzati ad un giocatore che indossa la maglia del Toro, ed anche la fascia di capitano in questo caso, la critica se ben fatta e se poggia su basi più solide ha un altro sapore, diventa finanche costruttiva, nel vero senso della parola, costruisce un rapporto e tutto quello che ruota intorno, e se me lo permettete, è ben accetta anche quella più accanita, purché ben motivata.
Quindi, a tuttora, non riesco a capire, né a giustificare, coloro i quali si sono rifugiati, in estrema ratio, in questa forma di protesta, con l’unico risultato di indebolire le certezze dei giocatori e destabilizzare tutto l’ambiente.
Quanto a Rosina, so per certo che qualcuno gli è vicino, qualcuno che non solo vuole bene al Toro, ma che ogni giorno si impegna affinché il Torino non sia solamente una squadra di calcio, e lavorando affinché la tifoseria continui a rappresentare l’anello più forte della catena.
A tal proposito mi preme sottolineare che grazie all’impegno costante di alcuni tifosi, quel Tempio del calcio che era il Filadelfia, la casa degli Immortali, pur tra tante difficoltà, sembra possa rinascere a nuova vita.
L’augurio che questo succeda al più presto, con l’impegno questa volta di tutte le autorità e le persone preposte affinché questo accada, non ultimo il Torino FC che non può sentirsi escluso.
Chiudo con una carezza al capitano, io non scendo dal carro che oggi sembra svuotato.
Perciò: ” Rosina, me lo tengo stretto”.