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Sensounico, a suon di Toro. Aggiungi un posto a tavola che..il Toro gioca alle 12.30!

di Marina Beccuti

Bentrovati amici tifosi granata. Questa settimana la scaletta è stata difficoltosa, vista e rivista e soprattutto cambiata al volo all’ultimo istante. Partiamo con “Aggiungi un posto a tavola” successo musicale e teatrale del grande Johnny Dorelli targato 1978. Perché giocando alle 12.30 credo siano state molte le famiglie che hanno invitato amici tifosi del Toro al pranzo domenicale per guardare la partita tutti insieme…e come tutte le famiglie, anche la famiglia Sensounico si è ritrovata tutta insieme per vedere la partita del Toro. Questa settimana avevamo deciso di partire con “ Madre dolcissima”di Zucchero Fornaciari del 1989 in quanto la prima strofa recita: “..Niente di nuovo tranne l’affitto per me…” ed era un po’ il discorso riguardante il mercato del Toro in questi primi giorni di gennaio. Niente di nuovo, il solo annuncio che Bakic era in comproprietà ( si ma dov’è la novità?) con la Fiorentina, qualche partenza…poi però, ecco l’annuncio ufficioso dell’acquisto di Barreto. E allora siamo corsi ai ripari dovendo scegliere tra “Obsession” degli Aventura (strana analogia no?) o “Mi ritorni in mente” di Lucio Battisti del 1969. Abbiamo scelto la seconda per sfidare la sorte: la telenovela Barreto pare sia alla sua conclusione, ma presenta molte similitudini con  quella di un altro brasiliano, cercato per due mercati e alla fine arrivato alla corte di un altro allenatore del Toro che lo riteneva indispensabile e  rivelatosi un grande flop…per chi avesse la memoria corta o avesse volutamente cancellato i ricordi parliamo di Gabionetta-Lerda…speriamo che l’epilogo sia ben diverso.


Durante la partita ecco che al volo abbiamo inserito “Polvere” del 1983 (tra l’altro cover che eseguiamo davvero nei live) di Enrico Ruggeri . Molti i giocatori rispolverati per la partita col Siena..e qualcuno se l’è anche tolta dalle spalle e dall’anima (vero Brighi?). Rispolverato anche il tifo, con la Maratona schierata senza mezzi termini verso due futuri partenti e che ha fatto da chioccia verso quel giocatore sconosciuto di nome Caceres che nonostante qualche errore “fantozziano” è stato sostenuto da tutto il pubblico. Unica nota stonata ( e chi scrive non ha mai avuto parole dolci verso di lui) sono stati i fischi a Meggiorini che paga probabilmente colpe non sue e a cui non viene perdonato niente, nemmeno la sua entrata in campo. Forse è un po’ un’esagerazione. Ma in un preciso momento della partita è avvenuto un qualcosa di strano, paradossale quasi , e noi come musicisti che spesso cantiamo  i nostri  sentimenti e le nostre sensazioni e quelle  di tanti altri  artisti, non abbiamo potuto non farci caso…ed allora abbiamo smesso di suonare , ci siamo guardati e ci siamo scambiati le sensazioni provate in quel breve istante …. Cross di Birsa ed ecco che svetta il Capitano che con un’incornata precisa e potente riporta in vantaggio la sua squadra. Le telecamere  inquadrano l’esultanza di Bianchi sotto la curva prima, lo sguardo avvilito verso la stessa curva dell’ex capitano Rosina  poi e lo sguardo di Cairo  dalla tribuna che si posa proprio su quegli istanti. Come una sequenza di frame degni del miglior regista, passato e presente che si mescolano nello stesso istante…destini così lontani eppure così vicini ed attuali. Ed allora è scesa la tristezza  nel pensare agli errori commessi, forse , nel lasciare andare Alessandro Rosina allo Zenit trasportati dal sentimento della folla forcaiola che voleva qualche testa per la retrocessione in serie B…nonostante non fosse stato il peggiore dei suoi …al pensiero che un giocatore come Bianchi non può essere trattato allo stesso modo, per non aver poi il rimorso di aver sbagliato ancora e ancora una volta, perdendo un patrimonio umano prima che “pallonaro” che il Toro ha il dovere di tutelare.

Ma lo sguardo di Cairo è quello che più ci ha colpito: sembrava osservare ed al tempo stesso esser  combattuto sul da farsi. Sembrava ( ma è una sensazione di chi scrive) che gli occhi si fossero riaccesi per quel giocatore che ancora una volta, con umiltà, con sacrificio, con spirito di appartenenza, con fierezza nel portare la fascia di capitano della sua squadra, si caricava sulle  spalle i destini dei granata, regalandogli 3 punti preziosi ed una classifica più serena a discapito di quel Rosina che era stato il  pupillo della Maratona e del Presidente prima di lui. Non ha esultato il Presidente, ma è rimasto a fissare la scena e chissà se, come la partita è cambiata al 90’ con Rosina (proprio lui) che sbaglia il rigore del pareggio sotto la Maratona  servendo al match  il classico “colpo di scena”, al 90’ del calciomercato  non cambi anche il pensiero di Cairo sul rinnovo di Bianchi e non ci serva “il lieto fine” .


Buona settimana a tutti.


Dave dei Sensounico