Sensounico, a suon di Toro. La cura
Ben ritrovati e buona Pasqua. Dopo una settimana di riposo per le coronarie (sosta per la Nazionale) siamo lieti ed ansiosi di tornare a suonare su queste pagine. Partiamo senza indugi quindi con una poesia in musica del 1996: “La cura” di Franco Battiato, ex parlamentare siciliano che paga il suo sproloquio con “l’esonero” in un momento politico assai delicato in cui ci si dovrebbe concentrare in qualcosa di ben più fondamentale anziché alzare polveroni per semplici parole. Vabbè, sarà l’aria “siciliana” (sponda Palermo) che stimola gli esoneri. Dalle notizie giunte in queste due settimane, credo che solo un buon psichiatra possa dare a tutti i tifosi granata una “cura” per la depressione che ultimamente sta colpendo tutti i sostenitori per la costruzione del Filadelfia: fino a poche settimane fa i lavori dovevano partire, anzi si sentivano già i rumori delle ruspe come sottofondo alle dichiarazioni. Poi, come da cliché italiano, manca qualche documento fondamentale, poi mancano i soldi ed ora quelli che ci sono non bastano più. Si cercano azionisti esterni che prima si offrivano ed ora si defilano. Morale della storia: tre passi avanti e quindici indietro. Ci sentiamo di dire una volta per tutte che se non si ha intenzione di costruire il Filadelfia, lo si dica chiaro e tondo, ma a Torino non riusciranno ad avere una sola squadra. Mai!
Torniamo alle vicende sportive eseguendo “Behind blue eyes” degli Who (1975): dietro gli occhi azzurri di Cerci (azzurri per l’occasione chiaramente) si cela riconoscenza per il colore granata e per il Mister definito “…un secondo padre che sa come prendermi…” nella conferenza post Brasile che lo ha visto debuttare e soprattutto convincere. Tutti i tifosi granata sono stati fieri e contenti per lui, anche se nelle menti di tutti un piccolo pensierino preoccupato si è materializzato comparandolo inevitabilmente ad un’altra ala granata-azzurra: Gigi Lentini. Sperando che Cerci non venga sacrificato nel nome di una buona plusvalenza come successe a Gigi, facciamo gli auguri al Conte di Carmagnola per il suo compleanno ringraziandolo ancora per averci fatto godere nell’ultimo grande Toro (grande rigorosamente minuscolo) che i figli degli anni ottanta come me hanno avuto la fortuna di poter vedere giocare.
Rimanendo sullo stesso tono, ma di colore, non resta che concentrarci su Toro-Napoli: partita d’altri tempi che raccontiamo con “ Extraterrestre” di Eugenio Finardi. Partita non giocata benissimo dal Toro nonostante un buon avvio. Poi alcune gravi disattenzioni (tre gol di Dzemaili su azioni da calcetto tutte uguali) con un Napoli che dimostra la sua debolezza difensiva di cui il Toro approfitta più per la spinta emotiva che non per il gioco corale espresso. Poi l’ingresso dell’extraterrestre Cavani che sposta a favore dei partenopei l’ago della bilancia. Si dice che non siano queste le partite che deve vincere il Toro, ma sul 3 a 2 di Meggiorini (notevole il suo spunto) pesa fortemente il calo di attenzione di una difesa molto sbadata per tutta la partita. Resta il rammarico di sentirsi fare i complimenti per come si affrontano le gare e vedere gli altri con i tre punti in tasca anche per merito di quelle “plusvalenze” a cui accennavamo qualche riga sopra, che avrebbero potuto far molto comodo oggi: se al posto di Basha ( che riteniamo un cuore Toro) ci fosse stato l’altro svizzero albanese viene da chiedersi se oggi saremmo a giocarci qualcosa di più della salvezza. Ma con i se ed i ma non si va da nessuna parte ed allora chiudiamo con il ricordo da parte di una piccola band musicale per due grandi della musica italiana: Enzo Jannacci e Franco Califano: buon viaggio e grazie di tutto!
Auguri di buona Pasqua a tutti i tifosi granata!
Dave dei Sensounico