Serve l'accelerata sul mercato altrimenti il Toro resta incompiuto
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Si sa che le affermazioni di presidenti e direttori sportivi alle volte servono a depistare o a mantenere sottotraccia trattative di mercato in modo che i prezzi dei giocatori non lievitino o altre società concorrenti non s’intromettano cercando di accaparrarsi il calciatore che si vorrebbe dare al proprio allenatore per rinforzare la squadra, ma le ultime dichiarazioni di Cairo e Petrachi sommate a quanto già avvenuto in altre sessioni di mercato e all’andamento di questo calciomercato non lasciano del tutto tranquilli i tifosi sulla possibilità di nuovi arrivi di giocatori.
Il presidente Cairo a margine della riunione della Lega calcio ieri ha dichiarato: “Con Barreto mercato chiuso? Siamo disponibili a valutare eventuali opportunità, giovani ragazzi con alto potenziale. Barreto è un obiettivo che abbiamo centrato e prende il posto di Sgrigna e magari potrebbe arrivare qualche altro giocatore giovane. Bianchi? Ne parleremo a breve, non so poi cosa uscirà dall’incontro, la volontà di vederci c’è da entrambe le parti e i tempi sono maturi. Brighi non è in uscita, è stato preso a luglio quando non era in condizioni fisiche buone, l’abbiamo curato e coccolato, ha fatto delle buone cose, è stato anche messo in panchina, però è un giocatore importante e se non l’avessi lo cercherei. Ogbonna? Lo chiedono in tantissimi, ha almeno dieci squadre che lo cercano, ma costa tanto. Alternative a centrocampo non le cerchiamo, abbiamo cinque giocatori importanti, Suciu vorrei tenerlo. Sansone? E’ un nostro giocatore e resta”.
E il direttore sportivo Petrachi durante la conferenza stampa di presentazione di Barreto parlando di mercato ha detto: “Almiron non è sul mercato, quindi almeno fino a giugno è inutile insistere. Mancano alcuni giorni alla chiusura delle trattative e noi lavoriamo silenziosamente e non vogliamo dare dettagli proprio perché vorremmo arrivare ai nostri obiettivi, ossia alle prime scelte, senza clamori. Il nostro iniziale intento era quello di sfoltire la rosa e direi che con le partenze che ci sono state ci siamo alleggeriti. Dobbiamo inserire giocatori adatti al modulo di Ventura. Quanti? Non mi piace essere schematico o dare numeri a sproposito. Per quel che riguarda l’arrivo di un centrocampista e un altro attaccante è ipotizzabile solo se i nuovi sono più forti di quelli che già abbiamo in rosa. Sulla possibilità di prendere un portiere stiamo facendo delle riflessioni ed entro la fine del mercato qualcuno arriverà. Lys Gomis in uscita? Ha manifestato la voglia di giocare poiché negli ultimi tempi l'ha fatto pochissimo. Bisogna saper ascoltare i ragazzi. Si è creata qualche situazione in Lega Pro, ma lui vorrebbe andare in serie B. Proveremo ad accontentarlo, ma se non ci riuscissimo allora rimarrebbe con noi. Per quel che riguarda Sansone in lui abbiamo creduto in estate e ci crediamo ancora adesso. Si sa poi che il mercato può aprire delle strade. E’ indubbiamente un giocatore di prospettiva, ma se arrivasse un’offerta è giusto valutarla, come è giusto riflettere se ci fosse qualcuno più adatto al progetto. Il Torino non fa scambi di figurine. Il discorso su Sansone vale anche per Brighi, il Chievo e il Bologna hanno fatto degli apprezzamenti sul nostro centrocampista e noi li valuteremo con calma”. Infine il direttore sportivo ha parlato delle opportunità che offrono i campionati esteri: “Nel mercato di gennaio la nostra filosofia è quella di lavorare su chi conosce già il campionato italiano quindi anche stranieri, ma non provenienti da altre realtà. Perché possano interessare al Torino devono essere giocatori già integrati come lingua e modo di pensare alla nostra serie A, altrimenti si deve perdere almeno un mese e mezzo prima che s’inseriscano a dovere”.
Le parole del presidente e del direttore sportivo granata non fanno pensare che la rosa a disposizione di Ventura verrà incrementata in modo significativo. Se così fosse allora il Torino rimarrebbe una squadra incompiuta perché per la concezione del gioco di Ventura è fondamentale che ci sia un uomo a centrocampo che dia il là alla manovra offensiva e che sulle fasce ci siano calciatori che saltino l’uomo e mettano gli attaccanti nella condizione di trovarsi a tu per tu con il portiere avversario. Nel girone d’andata il Torino ha difettato proprio in questo oltre che nella precisione del tiro nella porta avversaria ed è chiaro che non basta l’arrivo di Barreto per risolvere la situazione in quanto potrebbe giocare pure Messi, ma se non viene rifornito adeguatamente il suo potenziale sarebbe sminuito e non riuscirebbe a rendere per quanto vale, visto poi che Ventura predilige il gioco che sfrutta la manovra corale e non punta sulle giocate dei singoli.
L’andamento del campionato fa ben sperare per il raggiungimento dell’obiettivo finale, ma il rischio che lo si ottenga più per demeriti altrui che per capacità proprie c’è e oltretutto si deve sperare che certi pareggi del girone d’andata come quelli con Udinese, Lazio, Napoli e Fiorentina si ottengano anche in questo girone di ritorno e che certe sconfitte, Cagliari e Parma, non si ripetano, altrimenti i venti punti necessari per la salvezza difficilmente saranno conquistati. Comunque domani c’è da affrontare il Pescara e all’andata il Torino vinse tre a zero, tornare dalla trasferta in Abruzzo con i tre punti è il modo migliore per avvicinarsi al traguardo finale, sperando che dal fronte del mercato qualche valido rinforzo arrivi giusto per non stare sempre con il fiato sospeso.