Spiegazioni sul caso Krasic
Ci siamo permessi di dire la nostra sul caso Krasic e questo ha suscitato un certo dibattito tra i tifosi juventini che hanno scritto alla nostra redazione il loro pensiero, tra l'altro in modo molto garbato e civile. A nostro avviso abbiamo trovato inopportuno la difesa ad oltranza del giocatore da parte di Andrea Agnelli, reo di un gesto antisportivo del giocatore, un "tuffo" che non fa onore alla sua classe di campione dai grandi numeri. E' vero che questo ennesimo caso del calcio italiano è entrato in modo quasi perverso su tutte le tv, come un Avetrana due, e che un giornalista ha commentato che era successo perchè Krasic è serbo. Chi ha detto queste cose, ci riferiscono Pistocchi, dovrebbe chiedere scusa come avrebbe dovuto fare Krasic riguardo alla sua simulazione. Però c'è modo e modo da parte di un dirigente di spiegare il comportamento di un suo giocatore. Oltretutto è bene sottolineare che un gesto non ha nessuna nazionalità, fa parte della storia del singolo personaggio.
E' stato più apprezzabile Andrea Della Valle che, a fronte dell'ennesima rissa cui è stato coinvolto Mutu, non l'ha difeso, ma ha reso noto che la società avrebbe preso provvedimenti. I casi sono diversi, perchè uno riguardava il campo e l'altro la vita privata, ma la sostanza è la stessa. Della Valle non ha parlato di persecuzione nei confronti di Mutu perchè rumeno (anche se il giocatore inizialmente ha cercato come scusante un gesto razzista nei suoi confronti), ma l'ha biasimato per aver colpito un cameriere ed aver fatto ancora una volta brutta figura. Queste sono le differenze di stile. Poi ognuno difende i propri giocatori come meglio crede, prendendosi ovviamente le proprie responsabilità e altrettante brutte figure. Alla nostra redazione piace il calcio pulito, che spesso non è vincente, ma ci concilia con quello che dovrebbe essere lo sport.