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The year of Treasure

di Marina Beccuti

Sabrina Gonzatto

 

Ieri mattina mi chiama un caro amico chiedendomi se avrei partecipato alla conferenza stampa indetta dalla famiglia Tesoro. Tesoro, who is? E why, perché? Devo ammetterlo, non ne ero al corrente, negli ultimi tempi ho volutamente sospeso il giudizio sulle vicende societarie, allontanandomi un po’ dal mio amato Toro e prendendo le distanze dalle chiacchiere. Ma si sa che non si sfugge al proprio destino e dal momento che nel mio sembra esserci sempre lui – il Toro intendo - con l’amico, più che altro per non fare brutta figura, ho finto di esserne a conoscenza. Lì per lì mi è tornata in mente un’altra conferenza stampa di circa un anno fa, indetta all’epoca dalla famiglia Ciuccariello - passatemi il paragone che è solo di tipo temporale -. Naturalmente, no! - gli rispondo. Lui, non abituato a sentirmi così seccata, educatamente taglia corto e mi saluta dicendomi che lui, invece, ci sarebbe andato. Da quanto mi è stato detto, la partecipazione della stampa è stata al di sopra di ogni aspettativa, le risposte invece dei Tesoro non così esaurienti, almeno questo è quanto recitano oggi i giornali. Dal momento che sull’argomento Toro molte parole sono state spese e quasi tutto è stato detto, non stupiamoci se anche nei fatti esistono delle analogie. Ma la memoria delle persone è così corta? mi chiedo riflettendo dopo essermi velocemente informata sugli ultimi avvenimenti granata. L’epopea del Torino, dagli Invincibili ai Tesoro, nasconde sempre una sorpresa, a volte brutta, a volte bella. L’anno scorso anche l’entrata in scena dei Ciuccariello fece scalpore, in molti credettero alle lusinghiere promesse rese ancora più veritiere dalla presenza di portavoce forensi. Poi si perse tutto nell’oblio. Il 2010, almeno in questa prima metà, sembra essere l’anno dei Tesoro: the year of Treasure da me coniato per assonanza con il celebre e meraviglioso pezzo di Rado/Ragni/Mac Dermot, the year of Aquarius che apre il capolavoro Hair. I giornalisti, si sa, utilizzano ogni minimo particolare per farne un articolo e rendere la notizia appetibile al pubblico. Tuttavia, al di là di ogni giudizio personale, per rispetto nei confronti dell’attuale presidenza e di un probabile acquirente noto e stimato nel mondo dell’imprenditoria, sarebbe opportuno procedere con calma. Giusto e sacrosanto esporre i fatti, per dovere di cronaca, ma - aggiungo io - con un pizzico di obiettività. E se mai fosse che siano i Tesoro coloro che subentreranno all’era Cairo, beh, se non altro, hanno un bel cognome e ciò che auguro loro e al Toro, soprattutto, è che portino un’ondata di rinnovamento proprio come l’Acquario in Hair.