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Torino-Genoa, perchè finire così

di Marina Beccuti

Il gemellaggio con il Genoa è finito, ma come in ogni storia d'amore basta un gesto per far tornare la scintilla. I gemellaggi trovano il tempo che trovano e oggi è difficile restare fedeli, perchè c'è troppa tensione a rovinare i rapporti. Domenica c'è stato un malinteso, il Genoa non era affatto rassegnato a non arrivare al quarto posto e ce l'ha messa tutta per vincere, sperando nel passo falso della Fiorentina, che non c'è stato. Probabilmente se il Lecce non andava in vantaggio forse il Grifone non sarebbe andato oltre al pari, ma, mettendoci nei panni loro, è giusto che ci abbiano provato.

La rissa è stato un triste epilogo, ma gli animi del Toro erano esasperati e in campo è successo di tutto anche se, per sapere esattamente cosa sia successo, bisognava essere in campo. Il Toro è stato decimato dalle squalifiche, mentre il Genoa è stato quasi graziato, salvo la sanzione contro Olivera, ma non è stato condannato Rubinho che avrà pure ricevuto un pugno, ma ha reagito con un colpo da wrestling su Pisano. Camolese aveva chiesto equità di giudizio tra chi ha provocato e chi ha reagito, nel caso granata è stato colpito chi ha reagito, nel Genoa le cose sono andate diversamente, in quanto Rubinho è stato graziato nonostante la sua "risposta" a chi l'aveva colpito. Tutto questo caos ha fatto passare in secondo piano i cori razzisti fatti a Luciano del Chievo, da parte dei tifosi del Bologna, dove la società si è beccata solo un'ammenda. Visto che i bolognesi non gradiscono certe insinuazioni sulla partita di Verona, che condannano il Toro per la rissa in campo, facciano mea culpa  e si prendano le loro responsabilità su fatti altrettanti gravi. Bologna la dotta lo sia davvero.

Tuttavia è giusto chiudere la faccenda qui, in attesa di vedere se ci saranno ripensamenti dopo il ricorso presentato dal Torino. Quello che resta stravolto sul campo è l'amicizia con i grifoni. Magari non ha più motivo di ripristinare il gemellaggio, ma cercare di restare amici, sì. Lo chiede la storia, lo chiedono gli uomini di buona volontà, basta una stretta di mano, un sorriso e molto sarà dimenticato. Si vive male con il rancore dentro.

 

 


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