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Torino, il banchetto domenicale è pronto. Ma ognuno guardi in casa propria

di Riccardo Billia

Sarà una domenica di passione per Torino, e per le piazze del suo salotto centrale. La città sarà calamitata da due eventi sportivi: all'ora di pranzo, Torino-Modena, e all'ora di cena la finale di Coppa Italia disputata in quel di Roma, tra Juventus e Napoli, con probabili megaschermi in Piazza San Carlo. Ci vorrebbe l'indimenticato Sergio Leone per dirigere questo giorno di non ordinaria gioia. Montaggio alternato e primissimi piani sui sostenitori in fibrillazione per scrutare le loro sensazioni di trovarsi a pochi metri dalla fazione nemica. Il rischio di collisione, infatti, è comunque alto, malgrado le otto ore di differenza tra le due gare: il godimento non è sottomesso ad orari, e i tifosi del Toro devono scrollarsi di dosso le scorie di tre anni vissuti all'inferno. Per quanto riguarda il capitolo serie A, l'happy end potrebbe giungere già domani dall'Alta Corte del Coni, per la gara infinita tra Padova e Torino. La restituzione dei tre punti anticiperebbe l'eventuale festa già sugli spalti dell'Olimpico. Purtroppo gli atteggiamenti animaleschi di alcuni gentiluomini zebrati ai danni del Granata Store di Piazza Castello, durante la doppia notte di bagordi per il 28esimo scudetto, potrebbero infiammare il pomeriggio torinese. Ma la speranza è che ognuno guardi in casa propria. I tifosi granata devono ubriacarsi di gioia, perchè si torna nel regno che ci appartiene. E' sufficiente questo motivo, per ignorare il resto della città. Torino non è lo sfondo ideale per un nuovo Far West.


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