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Torino, il mercato incombe

di Elena Rossin

Pochi giocatori di proprietà, da valutare comproprietà e prestiti, qualche giocatore da vendere e molti da acquistare. Il Torino gioco-forza dovrà essere una delle società più attive di questo mercato estivo. Al momento però non può iniziare serie trattative, perché non è stato ancora deciso chi sarà il prossimo allenatore. I nomi che circolano - da Ventura a Sannino, attualmente in pole position, passando per Ficcadenti, Ballardini, Cagni, per arrivare a Zeman e Gasperini, questi ultimi decisamente più attenenti alla fantasia - sono possibili, ma in questo frangente la situazione è in continuo divenire perché sono moltissime, sia in A sia in B, le squadre destinate a cambiare allenatore, quindi di ora in ora le quotazioni dell’uno o dell’altro possono variare. Non è possibile comunque escludere che all’ultimo salti fuori un nome nuovo e che, con una staccata degna del miglior Valentino Rossi, passi davanti a tutti gli altri e finisca per accomodarsi sulla panchina granata.

E’ ovvio che fino a quando non sarà certo il nome dell’allenatore è impossibile intavolare trattative relative ai giocatori, ma se giungessero importanti offerte per qualche giocatore – i due che hanno maggior mercato sono Ogbonna, fresco fresco di convocazione in Nazionale, e Bianchi – si delineerebbero delle cessioni per far cassa. A prescindere da chi sarà il nuovo allenatore, il mercato del Torino ruoterà tutto intorno al budget che Cairo metterà a disposizione. E’ indubbio che il presidente dovrà mettere mano al portafoglio, perché il direttore sportivo non potrà allestire una squadra competitiva contando esclusivamente sui soldini che riuscirà a ricavare con le cessioni e per il resto arrangiarsi con prestiti o scambi. Sulla disponibilità di Cairo ad allungare qualche euro per il mercato ci sono segnali incoraggianti, il presidente sicuramente non si sarà sbilanciato a promettere cifre definite, ma sa che non potrà tenere la borsa chiusa e ragionevolmente interverrà al bisogno; nessuno però si illuda sulla possibilità di grosse somme perché l’attenzione nei confronti dei conti a posto e del bilancio sarà massima.

Il prossimo Torino dovrà essere allestito tenendo conto che sarà indispensabile trovare il giusto equilibrio fra giocatori di esperienza e giovani promettenti. Comun denominatore per tutti sarà l’aver voglia di emergere e di mettersi in discussione. Indossare la maglia del Toro dovrà costituire un onore da rispettarsi con la prestazione in campo. Giocare a Torino, sponda granata, non è né difficile né un peso, a patto che si compia il proprio dovere fino in fondo, chi lo ha fatto ne ha avuto in cambio eterno amore che anche a distanza di anni resta immutato, per conferme chiedere a Pulici, Zaccarelli, Junior, Annoni, Bruno, Ferrante tanto per fare qualche nome a caso, giusto i primi che vengono in mente.
 


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