Torino, il rinnovo di Ventura e Petrachi e le plusvalenze d'oro
E' arrivata la conferma oggi che Urbano Cairo ha rinnovato i contratti per altri due anni a Giampiero Ventura e a Gianluca Petrachi, rispettivamente allenatore e direttore sportivo del Torino. Questa mossa era nell'aria da tempo e Cairo ha messo al primo posto del suo progetto granata la continuità. Fatto assai raro nel calcio nostrano, tenendo conto quante squadre hanno già cambiato mister, una addirittura ha richiamato già quello precedente, il Carpi con Castori, Sannino e Castori. Il presidente granata, tra gli editori più importanti del panorama italiano, dopo aver mangiato allenatori nei primi anni della sua esperienza nel calcio, ha trovato l'uomo giusto per la panchina granata e Ventura ha cominciato la sua quinta stagione da allenatore granata.
Nel mondo dei tifosi i sentimenti sono contrastanti, c'è chi lo ritiene un mago e gli dà i meriti di queste stagioni tutto sommato positive, ma c'è chi non ama il suo tic-toc di gioco e il fatto che non cambia mai modulo. Comunque sia la maggioranza dei tifosi sembra essere contenta del rinnovo perchè, nel range in cui vuole stare il Torino, Ventura è probabilmente l'allenatore giusto, esperienza, ingaggio nei parametri della linea societaria, ambizione senza però chiedere miracoli alla società in termini di star calcistiche ad ingaggi troppo alti. E questo è sicuramente un pregio.
Secondo i calcoli di Calcio&Finanza, l'accoppiata Cairo-Petrachi ha portato nelle casse societarie ben 63 milioni di plusvalenze in quattro anni. Infatti dal 2012 al 2015 il club granata ha potuto contare sulla cessione di alcuni giocatori a prezzi significativi, che sono stati valorizzati da Ventura.
La prima uscita di rilievo è stata quella di Angelo Ogbonna, passato alla Juventus, che ha fruttato una plusvalenza di 13 milioni nel bilancio 2013, ai quali si sono aggiunti 2 milioni di bonus pagati dalla Juve al Torino nel 2014. Oggi Ogbonna gioca nella Premier al West Ham.
Il 2014 è stato l'anno che ha reso di più alle casse del Torino, in quanto sono entrati i 13,8 milioni dal passaggio di Ciro Immobile al Borussia Dortmund (ora ceduto al Siviglia), mentre 11,64 milioni sono arrivati per la cessione di Alessio Cerci all’Atletico Madrid (ora in prestito al Milan), più 2,7 milioni dalla cessione di Danilo D’Ambrosio all’Inter.
Nel 2015 possiamo contare sui 17,61 milioni arrivati grazie alla cessione di Matteo Darmian, al Manchester United, una delle operazioni più redditizie di Cairo da che è presidente del Torino. Nei prossimi anni probabilmente si seguirà questo trend, dove tra gli indiziati a diventare pezzi pregiati di mercato sono Daniele Baselli, Nikola Maksimovic e Bruno Peres, che sono già nelle mire dei grandi club, senza dimenticare Kamil Glik. Ovviamente, per non indebolire la squadra, ne potrà partire solo uno, al massimo due, e questo permetterà di migliorare ancora il bilancio del Torino, rimanendo comunque competitivo in campionato, sperando che ci scappino altre posizioni per entrare nelle coppe europee, altra fonte di entrate importanti.
Magari ogni tanto il Torino non è la squadra che incanta in campo e ha qualche flessione, ma di certo l'accoppiata Ventura-Petrachi è assai redditizia per l'economia aziendale e si sa che una squadra di calcio deve pensare ai bilanci oltre che al bel gioco e ai risultati in campo. Seguendo questa logica è possibile che Cairo abbia già in testa il sostituto di Ventura tra due anni, Moreno Longo, che però dovrebbe fare esperienza in una prima squadra, per poi tornare preparato alla grande avventura, magari con Ventura al suo fianco, perchè no come direttore tecnico, per esempio.