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Torino, nuovo corso

di Marina Beccuti

Flavio Bacile



È l’inizio di quella che sembrava fino ad ieri la fine?
Speriamolo, ma non creiamo attese esagerate, rivedere il Toro è bastato per esaltarci, ricadere nello stesso errore, di volere tutto e subito, appare francamente imperdonabile. Profilo basso, bocca cucita, ali spiegate. Questa volta bisogna vivere alla giornata, partita dopo partita, punto dopo punto, consci che dei quaranta che servono da qui alla fine del campionato per puntare alla promozione diretta, ne abbiamo incamerati solamente tre, gli altri verranno se il Toro saprà mantenere questa umiltà, questa voglia di fare, questa concentrazione, questo sapersi rimettere in gioco ogni sabato.


È stato un bel Toro, i meriti questa volta vanno tutti ai giocatori che più volte, io per primo, abbiamo messo sotto accusa, ci credevano, si respirava qualcosa di diverso prima della partita lo ha ammesso lo stesso Gasbarroni, il Toro era cambiato già dentro, prima e non dopo Torino-Grosseto, e l’atteggiamento della squadra, la sua mentalità anche andando sotto di un gol era quella giusta, e si è visto.


Quanto può aver pesato il ritorno di Colantuono?
Tanto, tantissimo, questo senza dimenticare le immani difficoltà in cui ha lavorato Beretta.
È cambiato anche lui, non c’è il minimo dubbio, e non solo tatticamente, non è semplicemente una questione di moduli, è principalmente una questione di uomini prima che di giocatori, ed il rapporto del tecnico con la squadra è cambiato, più diretto come si conviene ad uomini veri.


Non ci sono alibi, lo ha ripetuto in settimana più volte il tecnico, il pubblico dobbiamo essere bravi a riconquistarlo, il Toro non può esistere senza la sua gente. Un Toro ancora nello scantinato ha detto dopo la partita, e, aggiungo io, se questo Toro è ancora nello scantinato possiamo vivere più tranquilli nell’attesa che riconquisti fiducia, morale e piani alti, la gente tornerà. Ma, non ci si può fermare o illudere, lo sa bene il Cola, lo sa anche meglio Petrachi, a questa squadra manca ancora qualcosa, anche se Leon e Gasbarroni hanno fatto una grande partita nella posizione per loro inedita di esterni, manca qualcuno che possa dargli il cambio nelle partite che verranno, e sperando che Bianchi si conservi fino alla fine del campionato sempre nella massima condizione, serve anche qualcuno che possa farlo rifiatare. Insomma c’è ancora da lavorare, sul campo e nelle poltrone che contano.


Abbiamo ritrovato il Toro, vorremmo non perderlo più.





 


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Giovedì 12 dicembre
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