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Torino-Pescara, il ribaltone

di Marina Beccuti

Pescara-Torino dell'andata aveva visto i granata incontrare gli abruzzesi galvanizzati dalla vittoria contro il Novara, all'epoca ancora una novità, oggi ormai una certezza di questo "pazzo" campionato di serie B. Dunque la partita contro i pescaresi, neo promossi tra i cadetti, ex squadra di Lerda, aveva il significato della svolta, lanciare il Torino verso la rincorsa alle prime posizioni. Invece il Toro si sgonfiò, prese due sonore scoppole e se ne tornò a casa con la cosiddetta coda tra le gambe. Rubinho fu considerato il colpevole delle due reti subite, ma il resto della squadra fu abulico, soprattutto in zona d'attacco, dove anche Bianchi finì dietro alla lavagna.

Domani il Torino scenderà in campo con meno certezze, in quanto la settimana che ha preceduto il match contro i pescaresi, non è stata delle migliori, dopo la sconfitta di Novara. Il Toro ferito dovrebbe essere più aggressivo, come già si è visto, a sprazzi, al Piola, per cui domani c'è da aspettarsi una squadra più affamata che mai alla ricerca dei tre punti, fondamentali per mantenere Lerda sulla panchina granata e ridare dignità ai giocatori stessi (se così non sarà c'è davvero da pensare che non tutti remano dalla stessa parte).

Rubinho potrà riscattarsi rispetto all'andata e confermare il suo posto da titolare fisso. Il portiere brasiliano arriva dalla sontuosa prestazione di lunedì sera, che di fatto l'ha riportato davanti a Bassi nella gerarchia degli estremi difensori (con Morello praticamente messo ai margini), anche se l'ex empolese merita altre chance. Ma è soprattutto dal centrocampo che si aspettano le risposte migliori, perchè devono filtrare meglio i palloni verso il trio di attaccanti formato da Sgrigna, Antenucci e Bianchi, o da chi deciderà di mandare in campo Lerda. Di qui l'importanza di far giocare Pagano che finora, pur avendo disputato solo spezzoni di partita da quando è arrivato, è colui che ha fatto le cose migliori tra i nuovi arrivati. Così merita un'opportunità Cavanda, visto il periodo negativo di D'Ambrosio. E' strana l'involuzione del difensore che in estate sembrava ormai pronto per la A e quest'anno ha alternato prestazioni buone ad altre opache. Se sogna la A sappia meritarsela in campo, così potrà andarci con la maglia granata.