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Torino, si torna a parlare di calcio

di Marina Beccuti

Questa per il Torino è stata una settimana convulsa, a partire da mercoledì 6 gennaio, quando sono arrivate le dimissioni di Foschi e poche ora dopo tutti i media hanno dato la notizia che si stava per aprire un'inchiesta federale su presunte scommesse effettuate da alcuni giocatori granata. Partita incriminata Torino-Crotone, persa per 1-2, che costò la panchina a Colantuono. Ma la sera stessa una quindicina di pseudo ultrà hanno fatto irruzione ad un ristorante ai piedi della collina per aggredire i giocatori, invitati alla festa di compleanno di David Di Michele, il giocatore più inviso alla tifoseria. Fine della storia? Niente affatto perchè giovedì i giocatori si sono presentati in sala stampa leggendo un comunicato su quanto successo, con la squadra che ha minacciato di non scendere in campo sabato.

Per fortuna venerdì tutto si è risolto con una presa di coscienza intelligente, artefici Petrachi e Beretta, che hanno confermato che la squadra avrebbe giocato sabato e si andava a Cittadella per vincere.

Non sarà facile cancellare la settimana degli "orrori" da parte della squadra, lo stesso Beretta ha ribadito che questo clima da far west non fa bene ed è difficile da accettare, ma ora solo il campo potrà cancellare la bufera. A quanto pare la storia delle scommesse, che girava da tempo, era solo una boutade, come ha detto lo stesso Di Michele, ormai solo più in attesa di trovare un'altra squadra. La notizia, che non sarebbe tale, è stata generata da alcuni forum di tifosi e alla fine riportata da tutti i media, con il condizionale d'obbligo quando non ci sono prove. Infatti pare che non venga aperta nessuna inchiesta se non seguire una normale prassi per degli accertamenti dovuti.

In una settimana così difficile il pallone è stato l'ultimo pensiero del Torino, per fortuna oggi si scende in campo e tornerà lui il protagonista. Nella speranza che arrivi una prestazione d'orgoglio per tappare la bocca a chi crede di essere troppo furbo e fa solo del male al Torino. Una vittoria che dissipi anche le nubi su Beretta, dato già a rischio esonero. Ma che colpe ha il mister che ha dovuto lavorare addirittura in condizioni peggiori rispetto a quelle di Colantuono? Non facciamo altri stravolgimenti ridicoli, per favore. Diamo calma e serenità a Beretta, che possa finalmente lavorare in pace come merita. I giocatori vincano per lui, per dare un segnale forte che sono uomini.


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