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Torino, squadra compatta per risalire

di Marina Beccuti

La vittoria in Coppa Italia ha dato tregua alla crisi del Toro, domenica ci sarà la prova nel nove in campionato, al cospetto del lanciatissimo Napoli. Nei giorni scorsi le critiche sono state piuttosto feroci contro i granata, chi ha parlato di spogliatoio spaccato, chi di giocatori che stavano facendo la bella vita, mentre molto probabilmente la crisi riguarda il campo e magari una preparazione non all'altezza della situazione.

Un problema che è saltato all'occhio, dopo la sconfitta di Bologna, è stata la confusione, non solo mentale, ma anche di modulo. De Biasi è partito con lo spregiudicato 4-3-3, che ha fatto bene contro il Lecce, ma poi è parso troppo pericoloso per una squadra che non era ancora pronta per fare il salto di qualità e scalare la classifica. Dunque De Biasi è passato al tradizionale 4-4-2, tanto caro pure a Novellino, ma non avendo a disposizione il terzino destro, in quanto Comotto se n’era andato e non era stato sostituito, ha dovuto adattare Diana a questo ruolo, con l’ex sampdoriano che in realtà è centrocampista. Rubin a sua volta è passato centrocampista, lui che in realtà è terzino. Se il difensore veneto tutto sommato se l’è cavata bene, Diana ha sofferto un po’ in difesa.

Via De Biasi, è tornato, quasi come una staffetta, Novellino, che ha subito dichiarato che avrebbe proposto il 4-4-2. Diana è tornato a centrocampo, mentre Rubin è rimasto in panchina, ma poi è subentrato nella ripresa. A questo punto è possibile, tanto per rispondere a coloro che considerano indegni i giocatori del Torino a vestire la maglia granata, che chi va in campo è un tantino confuso, perché troppe volte la squadra ha cambiato modulo, a volte anche con lo stravolgimento dei ruoli. Inoltre, al di là dei nove gol subiti in due giornate, il Toro ha giocato male tre partite: a Siena, dove perdere non è un’eresia, contro la Fiorentina, per la difficile situazione psicologica, ma pur sempre al cospetto di una squadra di alto livello ed infine contro il Bologna, dove c’è stato un crollo nel risultato, ma non si può dire della prestazione. Effettivamente nei primi cinquanta minuti di gioco la squadra granata ha mostrato di poter reggere i rivali senza problemi. Questo per dire che non tutti i mali arrivano da chi va in campo, come è ipotizzabile pensare nel momento in cui il cambio di allenatore non ha prodotto i risultati sperati. In fondo Novellino ha avuto pochissimo tempo per allenare e scoprire i guai della squadra. Così anche in questa settimana c’è l’interruzione per la partita di Coppa Italia contro la Fiorentina.

Il periodo di tiramolla sul futuro di De Biasi ha in parte tolto sicurezza alla squadra, che si sentiva probabilmente in bilico, non conoscendo il futuro della conduzione tecnica. In questo ci hanno marciato anche i media, che magari potevano evitare di “esonerare” De Biasi prima del tempo.


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