Torino, un calcio alla sfortuna
Il primo pensiero a Colantuono viene spontaneo nella prima partita dopo il suo esonero. Quante volte il mister romano aveva detto che prima o poi sarebbe capitato anche di vincere partite con un colpo di fortuna, meritando meno dell'avversario? E' successo proprio quando lui ormai aveva imboccato la via del silenzio. Questo vuol dire che Beretta è più fortunato di Cola? Difficile crederci, visto che ha dovuto guardare la partita dalla tribuna per una questione burocratica e pure lui stesso ha detto che rimane sempre a credito con la fortuna. La differenza l'ha fatta Di Michele, quando si hanno giocatori che la palla la sanno giocare possono fare la differenza e così è successo. Il Gallipoli, che ha sicuramente giocato meglio come intensità, aveva colpito due pali, con Sereni che si era opposto da campione ad altre offensive avversarie, ma è da inizio anno che le sue mani hanno fatto la differenza in molte altre occasioni. Il Gallipoli è una squadra giovane in attacco, potendo contare su alcuni ex Primavera viola che devono crescere ancora parecchio, ma colui che ha colpito maggiormente è il difensore Abbate, sempre pronto e attento. E' piaciuto anche il torinese Scaglia, chissà perchè non è mai stato preso in considerazione dal Torino.
A parte Sereni è stato Gasbarroni a dare inventiva e movimento ai suoi. L'anarchia del Gas mette sempre in subbuglio gli avversarie a volte anche i compagni, perchè appare e scompare dove meno te l'aspetti, con dei tiri maligni che possono incastrare il portiere avversario, peccato che ancora non sia riuscito a segnare, quando lo farà è facile che si tagli la criniera al vento come probabile scommessa. Di Michele viene promosso a pieni voti grazie alla sua prodezza sotto rete che vale l'intera posta in palio. Questo devono fare i giocatori di classe, sorprendere l'avversario con i loro tiri. Il ritorno di Loria è stato fondamentale, mentre rimane un dubbio sulla scelta di lasciare in panca Rubin per far giocare Pisano, che non ha brillato. In recupero Loviso che ha dimostrato dei miglioramenti. Mancano due partite alla sosta e poi finalmente Beretta potrà lavorare plasmando meglio la squadra alle sue caratteristiche, magari con qualche accorgimento di mercato. La vetta non è lontana ma non bisogna perdere terreno perchè il Lecce ha preso la rincorsa.