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Torino, un mercato difficile

di Marina Beccuti

In attesa che arrivi Antenucci, il giocatore che pare in questo momento essere il più vicino a vestire la maglia granata nelle prossime ore, il Torino deve dimenticare il mercato e pensare alla partita contro il Cittadella. La squadra di Lerda deve buttarsi alle spalle la brutta prestazione di Varese, una delle peggiori della stagione, per ripartire con un nuovo filotto di risultati positivi. Non siamo ancora arrivati alle fatidiche sette, otto ultime partite del campionato, dove si decidono i giochi finali, ma recuperare terreno e soprattutto non perderlo, è fondamentale per non arrivare con l'acqua alla gola a fine campionato. Attenzione, perchè al Toro gli equilibri sono sempre precari, basta una brutta sconfitta come quella di sabato e la latitanza sul mercato a far tornare il malumore, a mettere in croce Lerda e preparare nuove contestazioni a Cairo.

Il presidente ha detto che non deve vendere Ogbonna perchè non è alla canna del gas, per cui il difensore partirà solo per una proposta che superi i dieci milioni di euro (una cifra effettivamente spropositata per un difensore, seppur bravo, ma che ha pochissima esperienza in A). Dunque Cairo, ammesso dal diretto interessato, non ha bisogno di vendere per acquistare, ma intanto di possibili rinforzi "di peso" non se ne vede l'ombra. Si è parlato di Destro (figlio del vice di Lerda) che poteva andare alla Reggina, ma poi il suo procuratore ha prontamente smentito. Però la faccenda ha sicuramente allertato il mondo granata, uno dei migliori giovani talenti del calcio italiano, figlio dell'allenatore in seconda del Torino, va a rinforzare una diretta concorrente dei granata per la promozione? Non sia mai. Budel, Antenucci vanno bene, ma non bastano per rinforzare una squadra che è valida, ma manca ancora di personalità. Il portiere forse è l'ultimo pensiero di Petrachi, ma intanto Sereni non sembra più godere della massima fiducia a Brescia. E al Torino era un leader indiscusso. E' un mercato difficile per tutti, grandi colpi, anche in A, non se ne sono ancora visti e persino la super blasonata Juventus ha dovuto arrendersi di fronte a gente più scaltra di lei sul mercato. Ma al Toro c'è in ballo una promozione che non deve essere assolutamente mancata. Tre anni in B sono intollerabili, un calvario più lungo di quanto si potesse pensare.