Toro, bene ma non benissimo
Nel calcio, conta fare risultato e la vittoria contro il Frosinone è decisamente il miglior modo per cominciare la stagione, senza ombra di dubbio. Tre punti che concedono al Torino una Kick-start che in trasferta non accadeva dal 1993 (l'ultima vittoria casalinga alla prima giornata risale al 2013, Torino 2-0 Sassuolo) e danno morale per un prosieguo che si preannuncia immediatamente difficile, almeno sulla carta. Chiedere al Milan per chiarimenti.
Tuttavia, l'allegria non può e non deve essere smodata, ne dare adito a particolari esaltazioni. Perché il Toro visto ieri contro il Frosinone è ben lontano dalla perfezione. Soprattutto nel primo tempo, la squadra di Mr. Ventura ha sofferto qualche problema tattico. In prima istanza, l'intesa tra Benassi e Peres è da rivedere, con il primo che non sempre fornisce lanci precisi per il secondo, anche quando potrebbe sfruttare la profondità. Al centro del campo Gazzi è inaspettamente andato in sofferenza, soprattutto nel primo tempo: alcuni suoi interventi piuttosto avventati hanno dato il la all'offensiva ciociara, sventata talvolta con difficoltà dalla difesa granata.
Merita un discorso a parte l'attacco: Maxi Lopez dà peso "tecnico", ma non profondità. Se l'argentino è in giornata, la sua mancanza di agilità non influisce sulla buona riuscita della manovra. Al contrario, se la prestazione è sottotono il peso si trasforma in pesantezza, penalizzando tutto il reparto. In questo senso l'inserimento di Josef Martinez risulta di cruciale importanza.
Per fortuna, possiamo parlare di questi "nei" tattici senza troppe ansie, perché il risultato finale lo concede. Tuttavia è lecito chiedersi, soprattutto per chi non l'avesse vista, come il Toro sia arrivato alla vittoria, tenendo conto delle problematiche sopra elencate. Prima di tutto, l'organizzazione tattica ha giocato un ruolo fondamentale, soprattutto nel secondo tempo: il Frosinone con il passare dei minuti è calato sensibilmente, concendendo maggiori occasioni alla squadra di Ventura, prontamente formalizzate. Questo denota un certo carattere, palesato anche dai nuovi innesti, che da subito stanno contribuendo alla causa granata con il dovuto impegno.
Insomma, aldilà degli errori, il Torino FC 2015-2016 sta dimostrando da subito di essere una squadra assai matura, pronta ad essere davvero artefice del proprio destino e di saper sopperire, senza troppi salti mortali, ai propri errori. Questo deve far dormire sonni tranquilli ai tifosi granata, ma non per questo meno vigili: c'è ancora qualcosa da migliorare e solo dopo averlo fatto si potrà aspirare alla perfezione, anche nei risultati.