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Toro, forse ci siamo

di Marina Beccuti

Pierpaolo Bironi

 

Progetto e decisioni sensate. Il mercato del Toro finalmente, forse per il primo anno dall’arrivo di Cairo ha un senso. Foschi sta cercando di rimediare a tutti gli errori del passato e nello stesso tempo cerca di allestire una formazione che possa sperare in un futuro solido e in crescita. Basta affari alla Amoruso, rivelatisi poi vantaggiosi solo per chi ha incassato i soldi della cessione. Basta giocatori all’ultima chiamata, come ad esempio Diana, basta errori colossali nell’accontentare ogni singola richiesta di calciatori, presunti fuoriclasse che ad ogni stagione si vedono accontentati nel rialzo di un ingaggio, che nemmeno per il loro curriculum è plausibile.

Con questa “politica cairota” ora i granata devono fare i conti. I risultati purtroppo, sono una serie di giocatori a libro paga senza mercato all’alba di una stagione che potrebbe essere cruciale per il futuro della squadra. Foschi però ora sta dando un’impronta e accendendo delle speranze, se non altro per il modo di gestire le trattative. Finalmente si intravede un futuro e un progetto fatto di investimenti mirati e mai occasionali o frutto di giudizi inesperti e avventati. Bene il mancato arrivo di Italiano, acquistarlo a titolo definitivo sarebbe stato l’ennesimo boomerang di mercato dell’era Cairo. Bene la cessione di Rosina. L’ex capitano a Torino ha mostrato il suo valore a fasi alterne ed a conti fatti per la ricostruzione il suo è un sacrificio da fare a tutti i costi. Bene la cessione di Dzemaili, non a livello qualitativo, perché il ragazzo è un campioncino che può solo crescere, ma perché si eviteranno in futuro malumori malsani per lo spogliatoio.

Tutto sommato se l’obiettivo è costruire una squadra con DNA granata, che senso avrebbe tenere un giocatore che fino alla scorsa stagione era solo una ex promessa in cui nessuno credeva e che, ora, nonostante tutto quello che il Toro ha fatto per lui preferisce abbandonare la barca per paura di perdere la Nazionale? Io credo che un ct prima di rinunciare a uno come Dzemaili ci pensi due volte anche se questo dovesse fare una stagione in serie B, se uno è bravo lo può dimostrare su ogni campo. Foschi saprà trovare un degno sostituto di Blerim, facendo così fruttare i soldi incassati per la cessione. E se il mercato non si sbloccasse, il Ds avrà vinto comunque, perché la squadra a disposizione di Colantuono è competitiva e pronta per la stagione che l’attende e sicuramente non sarà gravata da ulteriori zavorre che potrebbero costare care negli anni. D’altronde questo è lo scotto da pagare per le passate cattive gestioni del presidente.


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