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Toro, nervi saldi

di Marina Beccuti

Luigi Adriani

 

Manteniamo i nervi saldi. Ogni disquisizione post partita è condivisibile ma cerchiamo di non farci del male. Ritornare sull’argomento “Cairo” nelle titolazioni appunto del dopo partita non aiuta. A meno che qualche opinionista di turno non voglia celebrare il funerale prima che il predestinato sia morto. Quindi “calma e gesso”. Cerchiamo di fare qualche riflessione sulla partita contro il Crotone. Detto che il nervosismo è da mettere da parte subito abbiamo individuato il primo motivo della brutta esibizione in terra calabra. Al secondo posto metterei l’obbiettiva penalizzazione di carattere tecnico conseguente all’assenza di tre quarti di squadra. Titolare che il Toro visto non è da serie A è una affermazione tecnicamente non corretta viste appunto le defezioni. E’ evidente che quando una formazione in piena rimonta di classifica si trova a dover fronteggiare indisponibilità oltre la media corre il rischio di fare figuracce. Se poi si vuole dire che certe analisi vengono da constatazioni obbiettivamente riscontrate da molto tempo, rispondo che è vero, ma ritorniamo al solito discorso di non mettersi a fare tutte le volte il processo poiché il “ malato” non è guarito e che più che le medicine ( gli innesti di gennaio ) conta la sua volontà e la sua lucida reattività che comunque può risultare indebolita da sintomi non ancora del tutto normalizzati ( i risultati ). Specie poi quando ci si mostra preoccupati sul positivo decorso della patologia.


Quindi tutti coloro che hanno a cuore le sorti dei colori granata devono mantenere i nervi saldi e non devono lasciarsi andare a ragionamenti intempestivi. Fa bene Colantuono a tenere alto l’obbiettivo finale ma fa male a tradire nervosismo. Nulla è perduto ancora, quindi si affrontino i restanti incontri con concentrazione e raziocinio. Poi se può servire a stare più tranquilli non ci si senta oltremodo danneggiati; purtroppo gli arbitri di serie B non sono all’altezza di aspettative corrette. Quindi bisogna mettere in conto decisioni inusuali.


A difesa ancora di Colantuono e dei giocatori mi preme affermare che non è facile cogliere l’obbiettivo in simili condizioni e quindi è obbligatorio dare loro il sostegno più incondizionato. Tra 5 giornate finirà il campionato e allora potremo fare tutte le riflessioni che vogliamo.


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