Toro, nessun alibi
Flavio Bacile
Come se non bastasse, si è messo di mezzo il Livorno, che poi ha fatto quello che doveva fare, per turbare ulteriormente questa calda estate granata, cominciata male, con la retrocessione, finita anche peggio, con un mercato che non ha ancora convinto e la brutta sconfitta in coppa Italia, e le accuse più o meno velate di Cairo a Dzemaili.
Insomma, quella che dovrebbe essere una cavalcata trionfale verso la promozione, almeno nelle intenzioni della dirigenza, convinta di aver costruito una squadra più che degna per la serie cadetta, in questo momento non è nient’altro che, una pentola a pressione pronta ad esplodere al primo sussulto ed alla prima scossa tellurica.
Lo ha capito bene Cairo, al quale la sconfitta di Livorno proprio non è andata giù, convinto com’era che il Toro avrebbe potuto giocarsela alla pari contro una neopromossa sì, ma pur sempre ad un livello tecnico pari a quello dei granata.
Con il Grosseto dietro l’angolo, la prima di campionato, il primo esame della cadetteria, seppur a calciomercato ancora aperto, la tensione in casa Toro cresce, ben oltre, e mi scusi per questo la squadra allenata da Gustinetti, il valore dell’avversario, perché i granata sanno bene che questa prima uscita, proprio non si può fallire, il rischio di dover correre a fari spenti per tutto il campionato esiste, i tifosi sono sul piede di guerra, e difficilmente perdoneranno oltre il perdonabile, amore si, ma non fino all’autolesionismo.
Se la tensione e il nervosismo, ha colpito anche il presidente Cairo, solitamente parco nei giudizi, sempre protettivo verso il gruppo e l’allenatore, qualcosa c’è, non forse tutto quello che si legge in questi giorni, sicuramente, più del minimo sindacale, cioè, oltre i comprensibili mugugni dei tifosi agli allenamenti.
Insomma, si parte con le premesse peggiori, e di questi tempi non è poi un male incurabile, il tempo per correggere eventuali errori non manca, e memori delle attese passate, in bilico tra Europa da conquistare e campionato tranquillo, potrebbe essere alla fine un vantaggio…per tutti.
Per quanto mi riguarda, penso servano ancora tre innesti, di peso specifico elevato, a questo gruppo (il quarto è stato coperto), fermo restando che il Toro ha nella sua rosa giocatori importanti, ma, che a mio avviso, non bastano da soli a garantire un campionato di vertice ora, ed uno “tranquillo” il prossimo anno.
Il Grosseto ci darà subito la misura delle nostre ambizioni, e credetemi, nel bene o nel male, sarà una “mano santa”.