Toro più spregiudicato ?
di Paolo d'Abramo
Non basta mettere in campo quattro punte e due trequartisti, esagerando, per ribaltare o vincere le partite. Qualche volta, però, serve più movimento ed allora va bene immaginare il Toro di domani con Abate, Dzemaili, Rubin, Saumel e Gasbarroni, Stellone, Bianchi. Si può suppore un 3-4-1-2 d'assalto e compatto nel senso di richiudibile a riccio, casomai servisse e servirà senz'altro, sulle ripartenze catanesi.
Lasciando da parte per un momento le caselle della difesa, l'idea sembra in teoria valida. Salvo cambi in corsa. Nel reparto arretrato si sa che ci sono giocatori più adatti ad uno schema a 3 con ruoli definiti e non accomodamenti, l'impiego di Della Fiore, Natali e magari Pratali potrebbe essere una realtà ma persistono dubbi sull'effettiva tenuta di questo reparto.
Domani i granata sanno di giocarsi una bella fetta della torta salvezza contro un Catania che non può essere definito uno schiacciasassi, in questo periodo. Può accadere che però si faccia fare figura bella anche ad un bidone in un concorso di bellezza, dipende da chi sono i concorrenti ed il rischio d'essere infilati esiste sempre, soprattutto se dietro non ci sono, viste le evidenze, scudi nucleari e forse neanche aspirapolvere da moquette per ripulire l'area intrisa di rosso e azzurro e quand'anche solo una macchiolina può fare un danno enorme.
Ma si sa che la necessità non solo aguzza l'ingegno, moltiplica le forze così siamo tutti convinti di vedere una bella partita, tesa, maschia e divertente. Si dice che ci si diverte solo quando si vince e non importa come. Per questo i tifosi sono anche pronti ad una prestazione incolore (non sarebbe poi una gran novità), basta che si muova la classifica con un'indigestione di punti (e non solo di punte) ormai dimenticata da tempo.