Toro, salvezza più vicina, ma non è ancora fatta
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
È arrivato un altro punto dopo quello di San Siro, questa volta in casa contro la Sampdoria, un punto che ci avvicina di più al traguardo della salvezza, almeno così la pensa il presidente Cairo.
Difficile definire la partita degli uomini di Ventura contro i blucerchiati, novanta minuti non certamente esaltanti, contro un avversario che ha dato l’impressione di essere venuto a Torino con l’unico intento di portare a casa un punto. Per quanto attiene al Toro l’impressione che ho avuto è questa, finché ha retto Cerci, il Toro è riuscito anche a fare qualcosa di buono in attacco, quando l’esterno è fisiologicamente calato, di fatto, la partita è finita. Non mi ha entusiasmato la partita di Barreto, quella di Meggiorini e quella di Santana, vale a dire di tre quarti del reparto offensivo dei granata, e forse, dovevano essere sostituiti prima. È evidente che Ventura ha una visione più profonda della mia, se è vero che Barreto è uscito per crampi a tre minuti dalla fine, e Santana pochi minuti prima. Vero che il Toro non ha concesso nulla alla Samp, è però altrettanto vero, che Romero ha fatto una sola parata in 90’, un po’ poco per sbandierare una salvezza che è tutta ancora da conquistare, ed i risultati di Genoa e Siena lo dimostrano.
Posto che, mai e poi mai, ho pensato che un uomo possa realmente cambiare il volto di una squadra, rispetto alla buonissima prestazione di San Siro, contro una squadra, l’Inter, che ha dimostrato a Siena di essere in difficoltà, ho notato un calo di prestazione di tutta la squadra. Fatta salva la difesa, con l’ennesima ottima prestazione di D’Ambrosio, mi sembra che tutto il resto della squadra abbia giocato sotto il proprio standard. In modo particolare mi ha stupito la partita di Meggiorini, dopo la superba prestazione contro l’Inter, con la sua prima doppietta, migliore in campo ed evidentemente miglior giocatore della giornata, mi aspettavo di vederlo più “tonico”, visto anche che sembra aver scavalcato definitivamente nelle gerarchie Bianchi. Ma, non voglio cadere nel tranello, meglio quello o meglio quell’altro, per le scelte c’è Ventura. Quanto a Barreto è evidente che gli manca lo spunto, specialmente sul breve, tecnicamente c’è, bisognerà capire quanto tempo sarà necessario per vedere in campo il miglior Barreto.
Quanto al mercato, ho aspettato la fine dello stesso per esprimere un giudizio. Personalmente mi sarei aspettato anche un rinforzo a centrocampo, invece si è deciso di operare unicamente in attacco. L’aver tenuto Bianchi, l’acquisto di un giocatore come Jonathas, che deve solo migliorare tatticamente, e l’arrivo di due giovani, come Menga e Kabasele, a me totalmente sconosciuto, è sicuramente un passo avanti rispetto alle passate sessioni del mercato invernale. Si è deciso di puntare sui giovani, e questo è sempre un bene, e non solo per una società come il Toro che non può investire cifre folli sul mercato. È altrettanto ovvio che Menga e Kabasele siano acquisti fatti in prospettiva, buoni in pratica più che per l’immediato presente, per un futuro non troppo lontano.
Quanto al domani, ci aspetta una partita sicuramente ostica, anche perché l’Udinese tra le mura amiche regala sempre ottime prestazioni, e dopo il rigore assegnato da Valeri al Milan, c’è da aspettarsi che siano anche tanto “incavolati”. Sicuramente una prova d’esame per il Toro di Ventura, che ad Udine dovrà dimostrare che la salvezza è sempre più vicina.