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Toro scatenato, a volte troppo. Ma ci piace la sua nuova libidine d'attacco

di Marina Beccuti

Il Toro gioca bene ma rischia sempre un po', ma chi se ne frega. L'importante è vincere e va bene anche solo con un gol di scarto, ma dopo essersi divertiti in campo. Forse troppo. Se Mihajlovic fosse brasiliano, non si sarebbe arrabbiato alla fine del match ma, essendo serbo, sergente di ferro, come ci piace chiamarlo, pretende disciplina, senza rischiare la tachicardia nei minuti finali.

I contropiedi del Torino sono micidiali, belli, esaltanti, che rendono la partita più empatica e meno noiosa. Sono lontani i tempi del Vate, che amava i lanci lunghi e soprattutto gli amati retropassaggi al portiere, che a volte producevano qualche frittatona. Fare melina ogni tanto e usare quel tatticismo esasperante che gli facevano poi dire che la squadra era in crescita, bisognava solo aspettare che i nuovi si integrassero e che comunque aveva visto del bel gioco, in particolare per il possesso palla. 

Oh no, con Miha la palla si gioca e si butta avanti, perchè con quei tre lì davanti, Ljajic l'inventore, Belotti il trascinatore e il finalizzatore più Falque che spunta all'improvviso per mettere in difficoltà le difese avversarie, sono una goduria da vedere. Al punto che questo Toro quasi incanta, se non avesse qualche svarione da sistemare una volta ogni tanto. Ma se segni un gol in più dell'avversario va bene, anche perchè questo Toro spaventa tutti.

Oh sì, la palla adesso frulla che è una meraviglia e la libidine scorre, libera e cristallina come l'aria che c'è adesso in città, fresca di montagna. C'è da aspettare Niang, ancora indietro nella preparazione, poi ci sarà davvero da ballare il tango là davanti. 

C'è anche da rilevare che l'Ansaldi visto ieri sera è un signor difensore, che il Benassi ceduto alla Fiorentina sta vivendo ancora la sua crisi esistenziale di non sapere in che posizione giocare. Che Sirigu mette molta sicurezza e non ha quasi mai indecisioni. Se eravamo scettici sull'esito del mercato, ora lo siamo meno. Al punto che si può quasi sperare di giocare il derby ad armi pari, arbitro o Var permettendo. Ma non vogliamo fasciarci la testa prima del dovuto. Che sia un derby serio e ben giocato, per il risultato vedremo che succederà.


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