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Toro sconfitto? Le critiche non si fanno attendere

di Marina Beccuti

Gian Pietro Bossina

 

Brutta battuta d’arresto per il Toro. Una sconfitta che brucia, perché inattesa e perché figlia di una colossale disattenzione difensiva che da il là alla rimonta modenese. Se l’ottima classifica e la forza dimostrata dalla squadra lasciano dormire sonni tranquilli ai tifosi granata, è  la sensazione di netta superiorità, finora esibita dagli uomini di Ventura, ad uscire un po’ scalfita da questa trasferta. Sembra paradossale dirlo, ma le sconfitte di quest’anno paiono meno digeribili di quelle dell’anno passato, primo perché tutte figlie di situazioni anomale, dai due gol regalati a Gubbio e Modena alla farsa di Padova, secondo per  le superiori aspettative che il Toro è stato bravo ad attirare su di se a suon di ottime prestazioni.  Tuttavia, come detto in precedenza, questa sconfitta non preoccupa troppo e dovrebbe essere archiviata nella sezione degli incidenti di percorso, poiché dopo quanto dimostrato dai giocatori, dal mister e da una società che sembra finalmente aver raggiunto una fisionomia ben definita, sarebbe ingiusto iniziare a criticare.
Almeno il buon senso direbbe questo, ma pare, leggendo articoli di opinionisti più prestigiosi che la sconfitta di Modena sia l’occasione giusta per dare addosso all’allenatore granata con accuse deliranti. Sembra infatti, secondo l’illuminata analisi di questo cronista, che la sconfitta di Modena non sia dovuta al pasticcio difensivo dei granata, all’espulsione (errata) di Coppola e al successivo calo di attenzione dei giocatori ma alle sostituzioni di Ventura. Quest’ultimo reo di aver inserito Antenucci e Surraco, quando ancora si stava vincendo, invece di Vives più utile, sempre stando a sentire il cronista del quotidiano torinese, per contrastare il temibilissimo attacco modenese che in tutto l’arco della gara aveva prodotto la bellezza di un solo tiro verso la porta granata e per di più al primo minuto. Inoltre l’avvicendamento degli esterni offensivi è ormai diventato una costante per Ventura che giustamente vuole che siano le squadre avversarie a doversi preoccupare di difendere e non viceversa, atteggiamento sempre esaltato fino, combinazione, alla partita di ieri. Insomma sono queste situazioni che lasciano l’amaro in bocca ancor più di una sconfitta perché dimostrano che l’armonia che si è creata attorno alla squadra è sempre a rischio di essere rotta da individui che tutto hanno a cuore fuorché il bene del Toro.
Ora la speranza è che le ruggini di questi ultimi giorni vengano spazzate via dalle vacanze natalizie, e che dal ritiro di Malta si gettino le basi per concludere nel migliore dei modi il girone di andata, il 6 gennaio con l’Albinoleffe,  e per centrare l’obiettivo che tutti conoscono ma che nessuno si azzarda a nominare.