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ToroMio, lettera di Luciano Cavagnero a Cairo

di Marina Beccuti

Egregio Signor Presidente,


anche noi di ToroMio siamo stati sollecitati dalla lettera del Torino Club Giuristi Granata ad esprimere il nostro punto di vista che si esplica sostanzialmente in una visione di come dovrebbe essere organizzata e sviluppata la società Torino FC, convinti che solo con una società forte e ben strutturata si possa ottenere stabilmente una prima squadra ad alti livelli. Anche noi siamo di recente costituzione (il movimento ha iniziato il suo percorso a fine ottobre 2009 e a maggio 2010 è stata costituita l’associazione: attualmente siamo 370 tifosi di cui quasi 50 sono imprenditori). Il nostro intento è quello di portare un contributo alla costruzione di una tradizione imprenditoriale legata la Toro che dovrebbe crescere nel tempo man mano che si succedono le proprietà.


Comprenda che siamo stanchi di vedere presidenti che giungono al Torino spesso impreparati sulla tradizione, che non considerano nella dovuta maniera la potenzialità reale dell’apporto della tifoseria, che dimostrano scarsa propensione alla gestione societaria, non solo dal punto di vista tecnico, trovandosi così costretti ad imparare e fare esperienza sulle spalle dei tifosi, magari smantellando quel poco di buono che è stato fatto o è rimasto nelle gestione precedenti e lasciando terra bruciata quando se ne vanno. Così abbiamo pensato di far crescere un gruppo di chi la pensa in questo modo con l’intento di proporci al Presidente di turno con qualcosa di concreto: energie, idee supportate dalla professionalità e dall’esperienza, ma anche soldi. Finora non ci siamo proposti a Lei perché sappiamo di dover raggiungere un significativo valore monetario per essere presi in considerazione. Ciascuno di noi è certamente preparato dal punto di vista individuale e professionale, ma inevitabilmente difettiamo ancora dal punto di vista organizzativo e d’impatto sulla gente granata.


Ciò nonostante l’associazione è in continua anche se lenta ascesa per quanto il potenziale monetario che potremmo già esprimere possa risultare decisamente al disotto dell’effettivo valore: ciò in effetti è dovuto ancora all’insicurezza ed alla preoccupazione ad esporsi, soprattutto da parte di alcuni imprenditori che fanno parte del gruppo. Contiamo certamente di superare questa insicurezza man mano che il progetto acquisirà forma e compimento. La disponibilità finanziaria che riusciremo a creare sarà messa a disposizione della società, se ci verrà concesso, in modo condizionante ovvero non risulterà “a perdere”, ne sarà lasciata alla libera decisioni del Presidente di turno, in sostanza dovrà essere investita in modo condiviso, utilizzando tutti i mezzi legali per tutelare le varie figure che prenderanno parte a questo tipo di operazione.


Noi non comprendiamo perché Lei sembri non gradire la presenza di soci azionisti (ad esclusione nel recente passato del cav. Beretta). Pensiamo che Lei abbia avuto ormai la possibilità di acquisire la dovuta esperienza per comprendere che il Toro, più di qualsiasi altra squadra al mondo, sia vissuto effettivamente come una “proprietà” di tutto l’ambiente granata, e questo fattore può risultare controproducente solo a fronte di errori di gestione societaria monocratica. Coinvolgere la tifoseria preserverebbe da questo rischio; ci sembra davvero strano non intuisca l’opportunità che Le viene offerta, a maggior ragione sapendo che Lei gestisce con esperienza una società quotata in borsa con un discreto numero di soci. Vede Presidente è davvero singolare come Lei non si sia accorto delle potenzialità presenti nell’ambiente granata e dalla stessa la città.

Molte idee ToroMio le ha esposte nel sito e siamo disposti ad argomentarle in modo circostanziato una ad una. Non occorre fare tutto ma occorre fare o incominciare a fare avendo come primo obiettivo il coinvolgimento della gente granata che non deve essere lasciata a se stessa altrimenti si divide, disperde energie inutilmente, ti si rivolge contro, sfociando spesso in guerre intestine dalle quali chi dirige una società, ormai avrà inteso, non può che trarne un ulteriore danno. Il secondo obiettivo, Presidente, deve essere quello di riempire questa scatola vuota che è ormai il Torino FC, senza patrimonio stabile ad eccezione di qualche giocatore. Forse i tifosi, in senso ampio, non sono stati capaci di spiegare, forse la società Torino FC con i suoi rappresentanti non è stata presente sul territorio e nelle riunioni che contano e che apparentemente non contano.


Forse non è suo interesse investire risorse economiche e di tempo nel Torino FC, sul territorio, sull’ambiente granata coinvolgendolo sia a media che a lunga scadenza. Forse ritiene sufficiente mantenere un bilancio societario in pareggio non avvertendo che questo la porterà presto o tardi allo sfascio? Ci perdoni Presidente ma noi non siamo d’accordo con Lei quando afferma pubblicamente di aver speso 40 mln di € per il Toro, perché pensiamo di avere la necessaria esperienza per sapere che si riferisce solo a dei capitoli di spesa, ma non menziona ad esempio, quelli d’entrata relativi al ritorno d’ immagine e di affari che ha sicuramente ottenuto grazie alle relazioni che il Torino e la visibilità ad esso correlata Le hanno consegnato.


Ci sembra non corretto richiedere ad un eventuale acquirente un cifra di 40 mln per una squadra che tendenzialmente resterà in serie B, che è stata gestita tecnicamente attraverso l’azzardo (oltre 10 giocatori cambiati ogni sei mesi) sperando che accada il colpaccio di ritornare in serie A e senza una seria programmazione. Lei sa che l’azzardo (come scrivono eminenti professori di economia) è uno dei migliori modi per far fallire e/o far chiudere le aziende. Come è possibile costruire anche solo un’intesa di gioco tra i giocatori, far percepire, vivere, cementare in loro i valori dell’ambiente e della tradizione granata se sanno che tra pochi mesi se ne andranno?


E’ facilmente prevedibile che in momenti di difficoltà, dopo alcuni risultati non in linea con le aspettative, gli stessi giocatori siano più propensi a pensare ad un futuro lontano dal Torino piuttosto che a tirare fuori gli attributi per un senso di appartenenza al club.
Ci sembra mancanza di coerenza, rispetto e fiducia per una città la sua presunta tendenza a puntare sulla costruzione di un Torinello a Grugliasco, mentre la città ed i tifosi spingono verso il Filadelfia (non ce ne voglia ma Le ricordiamo i 3,5 mln promessi anche i presenza di Don Aldo Rabino e della stampa) visto che tra poco l'area di 38.000 mq sarà libera effettivamente da ipoteche.


Comprendiamo che a Lei potrebbe non piacere la gestione attraverso una Fondazione dell’area. Allora perchè non puntare su una Spa che veda consociati il Comune ( visto che Chiamparino auspica soldi privati ), il Torino FC, la Fondazione ( per coinvolgere i tifosi delle curve) e capitali privati ( in questo caso ToroMio direbbe presente )?. Lei sa, Presidente, che nella zona del Fila sono disponibili altri 10.000 mq per attività sportive varie o commerciali che il Comune ben volentieri metterebbe sul piatto.


C’è inoltre una delibera del Comune che le (ci) consentirebbe di costruire un albergo con 200 camere. Certo poca cosa rispetto a quanto è stato concesso ai nostri “cugini”, ma per noi sarebbe già tanto e per pareggiare i conti pensiamo che potremmo rivendicare ancora qualcosa più avanti. Ma tutte queste sono parole al vento se non si prende l’iniziativa e si inizia a fare.
La società Torino FC dovrebbe diventare il punto di riferimento per i tifosi invece di essere completamente assente e slegata dal territorio. Se oggi i tifosi stanno disperdendo le loro energie in modo disordinato per fare le cose più disparate, bellissime ma fini a loro stesse e spesso in contrasto tra loro, la responsabilità è soprattutto Sua Presidente. Il Torino doveva, e noi pensiamo possa ancora, cogliere la grande opportunità di convogliare tutte queste energie disperse in un progetto comune di “ rinascita vera e stabile del Toro”.


Guardi Presidente che è tutto estremamente banale e se Lo comprendesse sarebbe in grado, tra Le altre cose, anche di acquisire più peso nelle alte sfere del potere sportivo e politico, a differenza di quanto purtroppo Le sta accadendo.
Il Torino FC deve essere presente alle riunioni sul territorio anche se può sembrare una perdita di tempo. Nelle grandi famiglie ci si ritrova non solo per risolvere problemi o prendere decisioni ma anche per un semplice stare insieme; a questi tavoli il Torino è spesso assente.


Presidente, il Torino non sparirà mai a dispetto di quanto da Lei affermato a proposito della sua acquisizione della società.
Noi saremo tifosi anche se il Torino dovesse scendere in terza categoria accompagnato dalle nostre imprecazioni contro la mala sorte (tuttavia già adesso noi di ToroMio potremmo garantire la presenza della squadra almeno in eccellenza). Per fare sparire il Torino qualcuno dovrebbe eliminarci fisicamente ad uno ad uno (le statistiche di Google Analitcs ci dicono che siamo quasi 2 milioni!).


Non basterà nemmeno far sparire la città di Torino e le sue tradizioni a cui solo la gente granata è veramente legata perché esistono tanti tifosi sparsi per l’Italia e per il Mondo che non lo consentirebbero. Non confonda la tradizione immortale di un popolo con la scomparsa economica legata alle regole sportive ed economiche dettate per favorire gli amici degli amici ed iniquamente gestite secondo le opportunità del momento dai “poteri forti”, della cui esistenza non è necessario convincerLa.


Vede Presidente, nonostante la Passione che sembra aver dimostrato per lo meno all’inizio di questa sua avventura, il suo agire ed il suo pensare emerso da tante interviste ci ha fatto alla fine sorgere una domanda: ma Lei è proprio sicuro di essere tifoso del Torino?
Presidente tocca Lei scegliere cosa fare e dipende da Lei quale strada scegliere: non si nasconda dietro le statistiche dei sondaggi che le dicono che poco più del 50% sta dalla sua parte. E’ una maggioranza risicata ormai progressivamente pronta a voltarle le spalle (il nostro sondaggio che trova su toromio.net rivela che quasi il 50% Le sono contrari senza alcun dubbio; il 30-35% sta con Lei ma è disposta a cambiare appena si crea un’alternativa; il 10-13% sta con lei ma è fortemente critica e solo il 7% l’appoggia incondizionatamente) e le possiamo garantire che chi frequenta questo sito fa parte dell’ala moderata dei tifosi.


Ora la lettera del carissimo Avv. Romiti La mette nelle condizioni di salire probabilmente sull’ultimo treno, sapendo che se vorrà farlo dovrà essere capace di sentirlo in modo convinto perché giusto ed utile per tutti, non solo per Lei. Dipende da Lei decidere che cosa fare sapendo che può essere appoggiato da tifosi ragionevoli e non può perdere questa probabile ultima occasione.


Le ricordiamo a questo proposito ciò che disse: “Resto al Toro fino a quando i tifosi lo desiderano”. Qui sembrerebbe che circa l’85% (50% non ne vuole più sapere + 35% pronti a voltarle le spalle a fronte di un nuovo proprietario) non la desidera più…
ToroMio se verrà chiamato a concorrere per costruire qualcosa sul territorio ci sarà.


Concludiamo Presidente, com’è giusto, scusandoci per i toni forti, ma consapevoli del fatto che essi fanno parte del nostro DNA anche di piemontesi, disposti a tutto pur di difendere e far riprendere il cammino ad una squadra e alla sua gente immeritatamente vessata negli anni.

 

Distinti saluti
Dr. Luciano Cavagnero
Presidente dell’Associazione ToroMio


 


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