Tre punti d'oro in chiave serie A a Livorno per i Ventura boy
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Le trasferte in Toscana portano bene al Torino che, dopo quella vittoriosa sul Grosseto, si ripete tornando a casa da Livorno con i tre punti, ottenuti grazie alla rete di Meggiorni che di testa ha sfruttato al meglio un cross di Vives calciato di prima intenzione di sinistro, pregevole anche la verticale sulla sinistra di D’Ambrosio che ha servito con precisione Vives. Vincere oggi con il Livorno era molto importante per i granata che così mantengono la vetta in solitario e tengono il Pescara, che ha travolto sei a zero il Vicenza, a distanza di due punti e il Sassuolo a tre che ha battuto due a zero il Padova in trasferta, in attesa di sapere che cosa farà il Verona impegnato nel posticipo a Reggio Calabria con la Reggina, comunque i veneti anche vincendo al massimo si porterebbero a pari punti con il Sassuolo.
Il Torino a Livorno non ha disputato una partita esaltante, ma in questa fase del campionato non è la cosa fondamentale, bensì incamerare il massimo della posta per raggiungere il prima possibile la serie A. Sicuramente la squadra di Ventura non è stata agevolata perché gli avversari pensavano più, soprattutto nel primo tempo, a difendersi con ordine piuttosto che a provare ad attaccare restando, ad eccezione di Dionisi, tutti nella propria metà campo. Però rimane un po’ di rammarico perché si è avuta l’impressione che se il Torino avesse provato a rendersi più pericoloso avrebbe chiuso la partita ben prima del triplice fischio finale.
A proposito dell’arbitraggio, il direttore di gara era Massa il quarto uomo di Torino-Crotone, in generale non ha arbitrato particolarmente male, ma sicuramente ha negato un rigore ai granata quando Stevanovic è stato vistosamente trattenuto in area da Salviato al trentaquattresimo del primo tempo. La maglia del serbo tirata dal giocatore del Livorno si è allungata platealmente, però Massa che era a un metro dall’azione era girato, commettendo un errore di posizionamento grave perché l’arbitro deve sempre guardare l’azione, così quando Stevanovic è caduto non solo non ha assegnato il rigore, ma ancor più gravemente ha punito il giocatore granata con il cartellino giallo. Poiché Massa era girato e non ha visto l’azione deve essere stato l’assistente a dirgli di ammonire Stevanovic, reo o di aver simulato la caduta o di aver protestato; ma sorge spontanea una domanda se l’assistente ha visto qualche cosa commessa da Stevanovic perché non ha visto la maglia di Stevanovic allungata clamorosamente? Mah, i misteri del calcio!
Bisogna dire che il Torino non ha corso rischi di essere raggiunto dal Livorno neppure nel secondo tempo, quando Madonna ha cambiato l’assetto tattico della sua squadra inserendo Paulinho per Barone e passando da un attacco ad una sola punta, Dionisi, a due. Ventura invece ha mantenuto per tutta la partita il 4-3-3. Stevanovic a parte qualche folata non ha dato l’impressione di essere il giocatore che si era visto fino a qualche tempo fa. Bianchi si è come al solito impegnato molto, ma non è stato mai decisivo sottoporta. Bene D’Ambrosio prima schierato da terzino e poi sul finire della gara spostato al posto di Stevanovic sostituito con Zavagno. Nel Livorno si è distinto Schiattarella che con il suo lavoro continuo è quello che ha cercato di mantenere viva la manovra della sua squadra non adeguatamente supportato dai compagni.
Domani i giocatori del Torino si riposeranno e riprenderanno gli allenamenti giovedì in vista della delicatissima partita con il Padova di lunedì sera. Gara che dovrà essere gestita con nervi saldissimi e grande lucidità non solo per i fatti legati alla partita d’andata condizionata dal black out dell’Euganeo e dalle successive vicende giudiziarie a oggi non ancora concluse, ma soprattutto perché a cinque giornate dalla fine passi falsi il Torino non ne può commettere: l’obiettivo della serie A diretta è più importante di qualsiasi altra cosa.