Udinese-Torino, a pensare male si indovina
Fonte: Flavio Bacile per TorinoGranata
Alla fine mi resta in testa la semplicità della domanda di un bambino, cui non ho voluto, o meglio potuto rispondere: “Ma, perché se era fallo non ha fischiato il rigore?”. Una domanda che giro volentieri al responsabile della nostra classe arbitrale, sicuro che se si continua ad arbitrare in questo modo, l’unico ad impoverirsi è il calcio nostrano incapace di darsi una propria credibilità. Paga il Toro e questa purtroppo non è una novità, ma paga molto di più la classe arbitrale che cerca un rilancio che proprio non può avere, anche perché non basta tamponare le polemiche, se la domenica successiva se ne riaccendono altre. Chiaro che da questo discorso tiro fuori l’Udinese, che è una società seria, che ha già subito diversi torti in questa stagione, e che la partita, per una sorta d’onestà intellettuale, avrebbe preferito vincerla senza ombre di sorta.
Ho già detto, a pensare male spesso s’indovina, e non bisogna essere professionisti del sospetto, basta tenere gli occhi aperti ed avere un filo di ragione, il resto viene da sè. Paradossalmente, per come la penso io, sarebbe più grave l’errore di valutazione che non “l’indennizzo” vero e proprio, perché in termini spicci significa incapacità, vale a dire, per essere ancora più crudi, significa ammettere che chi arbitra nel massimo campionato non è all’altezza. Eppure gli arbitri sono scelti e mandati sui vari campi con un criterio che dovrebbe essere logico, cioè, la forma, le prestazioni precedenti, la valutazioni sulla difficoltà della partita, l’esperienza, ecc…….. Insomma, la priorità in questa partita era non alimentare ulteriori polemiche, il fatto che si sia fallito, dovrebbe far riflettere chi gli arbitri li governa, e non certamente chi va allo stadio, paga il biglietto, sopporta freddo, intemperie ed anche un pessimo arbitraggio. A pensare male si fanno invece altri pensieri, e purtroppo troppo spesso s’indovina. Il fatto che il Verona abbia vinto lo scudetto nell’unico anno in cui gli arbitri non erano scelti, ma estratti, forse è un puro caso, forse no. E tanto per non essere tacciato d’eccessivo buonismo dico, che l’errore arbitrale deve essere accettato da chi ne subisce uno o due l’anno, e non da chi ne ha già subiti troppi.
Quanto alla partita vera e propria, ha già detto molto Ventura, in pochissime righe. Se il Toro è quello molle ed inconsistente del primo tempo, c’è da temere e non poco per il proseguimento del campionato, se invece è la squadra vista nella ripresa possiamo giocare alla pari con quasi tutte le altre protagoniste del campionato. Regalare un tempo all’avversario non è proprio una cosa salutare, e sono sicuro che in questa settimana si lavorerà proprio su questo.
Com’era già successo nella partita precedente contro la Sampdoria, dei quattro in attacco si salva solo Cerci, che continua ad essere l’unico che trasmette un’idea di pericolosità. Brutta la partita di Barreto, Meggiorini e Santana. Quest’ultimo a mio parere dovrebbe velocizzare l’azione e non rallentarla con improponibili dribbling uno contro tutti, che permettono alla difesa di riassestarsi con grande facilità. Ancora una volta le uniche cose buone sono venute dalla fascia destra, il duo Cerci-D’Ambrosio sovrasta quello che opera sulla sinistra, come corsa, creatività, capacità tecniche, inventiva, e personalità. Da rivedere la prestazione di Rodriguez, autore di alcuni svarioni, e quella di Brighi che mi è parso in imbarazzo proprio quando si doveva impostare l’azione. Non esente da colpe sul gol dei friulani anche Gillet, che poteva sinceramente respingere meglio quel pallone.
Ora avanti con l’Atalanta. Chi vivrà, vedrà.