Un 2012 all'insegna dell'impresa finale
Il 2011 è finito ed è appena cominciato il 2012. All'inizio di un nuovo anno ci sono sempre propositi di miglioramento ed è quello che ci auguriamo tutti noi. Per quanto riguarda il Torino, l'anno appena concluso è stato un misto di emozioni, la delusione della scorsa stagione che ha visto i granata di Lerda mancare addirittura i playoff, ma si è avuta l'immediata rinascita con Ventura. I momenti più belli vanno visti attraverso le prime partite del campionato, con il Torino subito pronto alla cavalcata vincente, ma è stato allo stesso importante, a fine mercato, poter contare ancora su Bianchi e Ogbonna, che hanno fatto stare con il fiato sospeso per tutta la campagna acquisti/cessioni. Il bomber è rimasto mentre il difensore è andato in Nazionale, facendo tornare il Toro nel calcio che conta. Ora avanzeranno nuove indiscrezioni nel mercato d'inverno, ma siamo certi che ritroveremo Angelo e Rolly ancora in maglia granata per tentare l'impresa di riprendersi quella categoria che spetta al Torino.
Ventura merita gli applausi più forti, perchè ha saputo creare equilibrio e unione, con quel suo pizzico di ironia e il non sapersi prendere troppo sul serio, che gli regala ancora l'entusiasmo di un giovane, pieno di nuove aspettative future. Una nota positiva la merita soprattutto Cairo, dopo la batosta della scorsa stagione è diventato più riflessivo e parla solo più quando è necessario dicendo cose sagge, quelle che i tifosi vogliono sentirsi dire, senza proclami ma mantenendo i piedi per terra. A volte toccare il fondo aiuta a rialzarsi e siamo certi che Cairo ha imparato la lezione del "noviziato" nel calcio. Oltretutto i suoi affari stanno andando bene e questo gioverà anche alle casse granata.
In senso generale c'è tanta preoccupazione per l'economia del nostro paese, ma siamo certi che con un pizzico di saggezza in più gli italiani possono farcela, sempre che sappiano guardare avanti senza farsi prendere dalla frenesia del successo facile, non sempre etico e dentro alle regole. l'Italia, anche quella calcistica, si risolleverà quando saprà vivere proprio dentro alle regole della democrazia, perchè barare danneggia il prossimo ma anche chi vuole essere più furbo degli altri. Per questo vogliamo ricordare che vivere di scommesse alla fine porta alla sconfitta, meglio sudarsi in campo i risultati e se qualche volta si perde fa parte del gioco, dopo una sconfitta arriva sempre una vittoria e ottenuta con i propri mezzi rende liberi e felici. Soprattutto liberi!