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Ventura: "Fa la differenza quello che sei e ciò che fai"

di Elena Rossin

Mister Ventura in vista della partita con il Brescia ha le idee chiare e non si fa condizionare né dal passato, la famosa finale playoff di due anni fa, né dal presente, l’infortunio capitato a Guberti. “Per l’approccio alla gara con il Brescia – dice Ventura – non è determinante cosa è accaduto nelle due partite dei playoff di due stagioni fa, perché quegli episodi ormai fanno parte della storia passata. Oggi conta molto di più il fatto che il Brescia dopo quatto giornate era primo in classifica non per caso, ma perché ha tre-quattro giocatori di assoluta qualità e i tre attaccanti (Juan Antonio, Jonathas e Feczesin, ndr) sono una vera sorpresa, soprattutto il brasiliano Jonathas. L’unica partita in cui il Brescia è stato un po’ fortunato è stata quella con la Juve Stabia. I nostri avversari sono una buona squadra e hanno saputo ben amalgamare giovani di qualità con giocatori più esperti. Io ad esempio non conoscevo Jonathas e quando l’ho visto giocare sono rimasto colpito per la facilità con la quale salta l’uomo nell’uno contro uno.
L’infortunio di Guberti fa parte delle cose che succedono, sicuramente sarebbe meglio se gli incidenti non accadessero mai, ma non dobbiamo piangerci addosso. Voglio essere positivo. Pagano sta recuperando e con un po’ di pazienza troverà la forma migliore, Surraco ha bisogno di un po’ di tempo per inserirsi, anche Oduamadi supererà l’infortunio, Verdi ha ricevuto troppi elogi dopo la partita con l’Ascoli e deve smaltirli e tornare ad essere quello di prima dell’inizio del campionato, Stevanovic ha intrapreso un percorso e deve continuare il cammino. Per quel che riguarda Gasbarroni (unico giocatore granata fuori rosa, ndr) è un discorso societario e non tecnico, quindi non posso affrontare questo argomento. Ci sono cinque esterni e non ha importanza chi gioca, ma in che modo gioca chi scende in campo. Sull’immediato siamo un po’ in difficoltà, ma ragionando sul futuro non possiamo pensare che manchi un giocatore, bensì i ragazzi si devono rendere conto delle capacità che hanno e che sono di gran lunga superiori a quelle che loro stessi pensano di avere”.

 

A Ventura non interessa la classifica in questo momento del campionato, ma riconosce che se dopo la gara con il Brescia il Torino fosse primo sarebbe un gratificazione per il lavoro fin qui svolto dai giocatori. “La classifica dopo cinque giornate non mi interessa, ma il teorico primo posto mi renderebbe molto contento per i miei giocatori che hanno fatto dei sacrifici. Essere primi servirebbe anche da stimolo per fare ancora meglio. Ma se non dovessimo ottenere un risultato positivo, non cambierebbe il lavoro che abbiamo fatto e neppure la voglia. Siamo consapevoli che se sbagliamo l’approccio alla partita lo pagheremo in termini di risultato; finora abbiamo giocato a sprazzi, ma la continuità arriverà. Bisogna avere pazienza e lavorare molto per diventare una squadra vera. Nel calcio la vera gratificazione la si ha quando in campo si è fatto ciò che si è pensato di fare prima della partita. I tifosi con il loro sostegno sono un supporto eccezionale ed importantissimo. Sono contento del pubblico perché i diciassettemila che c’erano con il Cittadella e che a fine partita non erano soddisfatti hanno comunque capito che c’era volontà e che si stava costruendo una squadra. Con un pizzico si serenità in più e di maggiore consapevolezza si costruirà qualche cosa di buono”.

 

Sulla coppia d’attacco per domani sera Ventura si riserva di decidere all’ultimo, anche se in linea di massima dovrebbe essere composta da Bianchi ed Ebagua. “Mi riservo di decidere la coppia d’attacco che potrebbe essere composta da Bianchi ed Ebagua. Con Bianchi non c’è stato un inizio difficile, lui per quarantacinque giorni è stato al centro delle discussioni legate al calciomercato, io spero di riuscire a dargli qualche cosa in più per farlo ulteriormente crescere, le sue qualità e l’impegno sono certificati dai gol che ha fatto in questi anni. A proposito di chi scenderà in campo dico che Di Cesare sarà titolare, perché se lo merita. Pagano e Surraco sono fra i convocati: Pagano ha talmente voglia di fare che se gli chiederò di riscaldarsi brucerà l’erba e se giocherà o farà benissimo o combinerà danni incredibili (ride, ndr); mentre Surraco si allena da pochissimi giorni con il gruppo è ha bisogno di tempo per assimilare il gioco della squadra. A Sgrigna ho dato la mia parola d’onore che avrebbe fatto la punta e parlare di utilizzarlo come esterno sarebbe come far vedere la luce ad un vampiro, certo che in emergenza sarà lui per primo a sacrificarsi per la squadra. Il calendario nelle prossime giornate ci sottoporrà a un tour de farce fra partite infrasettimanali e anticipi quindi cercherò di centellinare l’utilizzo dei giocatori per non rendere difficoltoso il recupero fra una gara e l’altra e di farli giocare tutti. Conosco bene la serie B, oggi si parla di alcune squadre definendole forti e fra qualche settimana tutto potrà essere cambiato. In ogni partita si fa fatica a prevedere il risultato perché magari in un turno una squadra fa meno bene e poi la volta dopo gioca una buona partita e fa risultato con una squadra che è considerata più forte. Per questo ripeto sempre che non contano le chiacchiere, ma quello che sei e ciò che fai”.


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