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Ag. Statella: "Il suo non è un addio, ma un arrivederci"

di Giulia Borletto

Giuseppe Statella non sarà più un giocatore del Torino. I granata hanno deciso di non riscattarlo e l'esterno classe '88 è tornato a malincuore a Bari. Lui sperava di restarci in Piemonte, ci sperava davvero, perchè qui al Toro, per la prima volta si è sentito un calciotore con la c maiuscola. Il vero ostacolo non è stato il costo della metà del suo cartellino, che comuque si aggirava intorno al milione di Euro, ma l'inutilità della presenza di un giocatore con il suo ruolo, ora che Lerda ha deciso con che modulo impostare la squadra 2010-2011, ovvero il 4-2-3-1. Abbiamo intervistato in esclusiva il procuratore del ragazzo, Umberto Calaiò, che si dice dispiaciuto come il suo assistito nel dover interrompere i rapporti con il club di Cairo. "Magari non sarà un addio, ma un semplice arrivederci. Giuseppe è rimasto piacevolmente sorpreso dal clima intorno alla squadra e la sua speranza era sì, di rimare. E' molto stimato dal presidente Cairo e questo lo inorgoglisce. Ma il problema, se di problema vogliamo parlare è il modulo prediletto da mister Lerda, che rende il suo ruolo quasi inutile. Lerda predilige le mezze punte, non le ale pure: se si fosse trattato di un 4-4-2, allora si poteva pensare ad una riconferma".

Non vuole giocare per forza da titolare, ci tiene a spiegare l'agente del giocatore calabrese, ma è normale che per un giovane di grandi qualità e capacità, l'idea di passare magari l'intera stagione nel limbo della panchina-tribuna non sia proprio il massimo. Ora il suo futuro sarà tutto da scrivere. "Non dobbiamo sbagliare" continua Calaiò, "a mandarlo dove non troverebbe spazio quest'anno. Richieste serie non ne abbiamo ancora avute, ma ha dei grandi estimatori in tutta Italia. Io credo che il posto da titolare un giocatore se lo conquisti giorno per giorno al campo, facendo vedere il suo lavoro. Poi certo, ci sono quei giocatori tipo Bianchi che hanno in partenza la certezza di giocatore tutto l'anno. Se dovesse capitare comunque, lui sarebbe ben contento di tornare a Torino, una città che gli è davvero entrata nel cuore".