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Agroppi: "Papadopulo meritava rispetto"

di Raffaella Bon

In merito alla situazione del Torino, abbiamo contattato in esclusiva Aldo Agroppi, bandiera granata a cavallo fra gli anni '60 e '70, ora opinionista.

Cosa pensa di questo momento del Torino?
Che sta succedendo di tutto e di più.


Si sarebbe mai aspettato l'esonero di Papadopulo?
Non me l' aspettavo, credo nel rispetto della dignità degli uomini e Papadopulo meritava rispetto come uomo. Non lo si può trattare così a pesci in faccia solo perchè c'è un contratto ed il presidente può fare quello che vuole. Non mi è piaciuto per niente, è una macchia nera che si aggiunge alla storia del Torino.


Cosa non funziona nel Torino?
Diciamo che non sta funzionando niente, basta vedere la classifica ed il campionato, non funziona niente, una stagione buttata via. I play off li vedo distanti, non dobbiamo farci illusioni e guardarci alle spalle ci sono otto punti dalla zona retrocessione.


Ma quest' anno la rosa c'era?
Sembra di no, visto che non ci sono i risultati. Non basta avere una rosa dal punto di vista numerico, ma serve qualità e questa non c'è. Non basta che si siano i nomi, ma guardando i numeri si vede una rosa non qualitativa. Non si va in campo con i nomi, serve il rendimento giusto. Serve qualità e sostanza.


I play off sono una chimera?
Tre, quattro punti di distanza dai play off, ma otto dalla retrocessione. Bisogna stare attenti perchè l' aria che si respira è pesante.


L' esonero può nuocere sullo spogliatoio?
Non sono situazioni che di certo aiutano, ma il calciatore può solo accettare la decisione del Presidente.

E adesso arriva l'Ascoli.
Una partita non semplice, sarà molto difficile. L'Ascoli con l' arrivo di Castori si è ripresa molto bene.


Se non si vince ad Ascoli?
Se non si vince, a quel punto il discorso cambia e bisogna guardarsi alle spalle.


Ma il Torino in questi anni è mancato in programmazione?
Bisognerebbe chiedere a Cairo onestamente non lo so , io non vivo dentro la situazione per giudicare.


Ma può giudicare da tecnico: una squadra che cambia ogni sei mesi non è facile da allenare.
E' già difficile allenare se poi c'è una rivoluzione continua e la contestazione, certamente risulta ancora più difficile. Non è di certo facile lavorare senza serenità. L' area diventa irrespirabile in qualsiasi ora del giorno.


Cairo lascerà?
Per il suo bene spero di sì, altrimenti potrebbero esserci delle ripercussioni ambientali.


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