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Antonelli:"Sono sicuro che il Torino andrà bene"

di Raffaella Bon
Fonte: Raffaella Bon per TMW

L'ultima giornata di mercato ha portato davvero tanti giocatori da una squadra ad un'altra. Fra questi c'è anche l'esterno di centrocampo Filippo Antonelli che, dal Bari, fa ritorno alla Triestina. Ai nostri microfoni il giocatore racconta quella che sarà la sua nuova avventura e traccia un bilancio dell'ultima stagione vissuta fra Bari e Torino.

Con che umore fai ritorno a Trieste?
"Sono contento perché, altrimenti, sarei rimasto a Bari senza giocare. Arrivo in un ambiente che conosco bene, c'è da lavorare molto e con molta umiltà. C'è da tirarsi su le maniche perché quando retrocedi gli umori sono per forza negativi. Bisogna portare entusiasmo verso la gente in modo che non ci siano pressioni verso la squadra".

Cos'hai ritrovato e cosa non hai ritrovato dall'ultima esperienza Trieste?
"Ho ritrovato un ambiente familiare, che conosco da tempo. Stimo giocatori con cui ho giocato qualche anno fa e per me è più facile inserirmi avendo un ottimo rapporto con la gente. Non ho ritrovato l'umore che avevo lasciato due anni fa dal momento che si sente ancora nell'aria la retrocessione della scorsa stagione. Bisogna fare subito risultati per riportare fiducia nell'ambiente".

Che parentesi è stata quella di Bari?
"Una parentesi particolare. Ho avuto ottimi compagni sia dentro che fuori la rosa, dei ragazzi eccezionali, ma purtroppo non mi è rimasto granché addosso dal punto di vista calcistico".

Cosa non ha funzionato?
"Sicuramente la mia esperienza a Bari è stata condizionata dall'infortunio dello scorso anno. Ventura pensava di puntare su di me, ma a causa di questo non ha potuto e poi ha dovuto fare altre scelte che, ovviamente, io ho pagato".

A Torino, invece, com'è andata?
"E' stata un'esperienza che mi ha lasciato segni importanti, sarei tornato di corsa. Ho un ottimo rapporto sia con Petrachi che con Cairo, ma purtroppo avevano bisogno in questo momento di un esterno mancino".

Cosa pensi della bomba carta di Torino?
"E' stato un episodio spiacevole purtroppo. Venivano da due risultati negativi e c'è stata una reazione dei tifosi che si aspettavano una partenza alla grande. Lo scorso anno il Torino ha vissuto una situazione del genere: dopo essere partiti bene hanno iniziato ad andare male, ma sono convinto che un risultato positivo potrà cambiare tutto".

Cosa ne pensi dell'addio di Di Michele?
"Lui non voleva rimanere a Torino e il Torino non voleva tenere lui. Era un rapporto che non poteva continuare".

Bianchi, invece, è rimasto dopo la grande stagione.
"Bianchi sarà ancora una pedina importantissima. E' stato fondamentale per il Torino tenerlo".

Tornando a Trieste, c'è una frattura fra alcuni giocatori e la società. Tu come vivi questa situazione?
"In modo normale. Mi spiace per alcuni giocatori come Gorgone e Cottafava che sono ottimi giocatori e li stimo come persone. Gorgone è stato anche il mio capitano, ma lui sa come va il calcio e il suo star fuori certo non influirà negativamente per la Triestina".

Per chiudere, qual è il tuo obiettivo?
"Sicuramente giocare, ce la metterò tutta per poter esserci sempre. Bisogna stare coi piedi per terra, non fare voli pindarici e il nostro obiettivo dev'essere solamente quello di salvarci prima possibile".