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Beccantini: "Per Ogbonna vale la pena investire"

di Marina Beccuti

Roberto Beccantini, editorialista di calcio, è stato interpellato dalla redazione di TorinoGranata per parlare della serie B attuale e del Torino. 

Si dice che quest'anno la serie B offra partite più interessanti, è d’accordo?

A essere sinceri, non ho notato nulla di trascendentale. Il solito tran-tran, con la qualità prigioniera di un agonismo spesso sfrenato. Se mai, al di là degli errori, fisiologici, che sempre ci sono stati e sempre ci saranno, ho colto arbitraggi più "umani", più mirati allo spirito del gioco".


E’ sorpreso da questo Novara e pensa che possa reggere in alto tutto il campionato?

"Sì. Piacevolmente sorpreso. Credo che il Novara rappresenti la novità più sgargiante del campionato. Pratica un calcio verticale, di rara efficacia e, talvolta, di seducente bellezza. Il problema è la rosa, contata: esiste un sosia dell'infortunato Bertani? Temo di no. Se scrivo che la serie B è un campionato maratona, non lo faccio per eludere la sua domanda. Al contrario, mi limito a mettere in guardia Tesser. Mi pare che il Novara, per vincere, sia "condannato" a giocare bene: e questa è, paradossalmente, un'aggravante.


Qual è stata la squadra più deludente di questa prima parte di campionato?

Continuano a imbarazzarmi le montagne russe del Toro. Mi aspettavo di più dal Livorno.


Il prossimo anno in A potrebbero esserci tre squadre piemontesi? Oltre alla Juventus anche Torino e Novara?

Sarebbe un rilancio clamorosissimo per tutta la regione. Prendiamolo come un augurio. Al massimo, ce ne saranno due.


Come giudica Lerda, può essere lui l’allenatore giusto per il futuro?

Lerda ha bisogno della fiducia societaria e del calore dei tifosi: oltre che, ça va sans dire, di un organico adeguato. Non sono frasi fatte. Conosce il mestiere, ma ovunque - e in Italia, soprattutto - esiste il presente, non il futuro. La legge del "tutto e subito" condiziona i piani, dispensa tensioni, crea ingorghi di sentimenti e risentimenti. Serve una presidenza forte e lungimirante. Non è una battuta.


Cosa pensa di Bianchi? Può fare bene anche in A?

Rolando ha 27 anni e finora, in serie A, ha fatto bene soltanto nella Reggina (stagione 2006-2007: 18 reti). Ha il fiuto del gol e un bagaglio acrobatico all'altezza. Dipende dalla squadra che gli si costruirà attorno, al Toro o altrove.


Ogbonna è sopravvalutato oppure è davvero un giocatore da Premier?

C'è una tale carenza di difensori di livello, in giro, che tutto fa brodo. Ogbonna è un "88" sul quale vale la pena di investire, per grezzo o acerbo che sia. Capisco la curiosità degli inglesi.


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