Beccaria risponde al Comunicato del Torino Fc
Domenico Beccaria, presidente del Museo del Toro e della Memoria Storica Granata, nonchè membro della Fondazione Filadelfia, ha risposto, dal suo profilo Facebbok, al comunicato emesso ieri pomeriggio dal Torino Fc sul mancato accordo per l'affitto del Filadelfia. La divergenza è sulla durata della locazione, in attesa che si trovi presto l'accordo per evitare polemiche e lungaggini burocratiche.
"Giusto per far sentire anche la mia campana, il voto contrario cui si riferisce il comunicato, è il mio, ma non riguarda il proseguimento delle trattative, che è ovvio e giusto che debbano proseguire nell'interesse di tutte le parti, ma alla mia proposta di tenere chiuso l'impianto, per motivi di sicurezza, fintanto che non ci sarà un contratto firmato e un conduttore che si assuma tutte le responsabilità in caso di incidenti. Se durante la posa in opera delle suppellettili degli spogliatoi, della palestra o di altra zona di pertinenza del Torino, si verificasse un incidente, sarebbe la Fondazione a risponderne, non il Torino, e questo non mi pare giusto. In considerazione anche del fatto che è da dicembre che chiediamo di incontrarci per iniziare le trattative e queste sono iniziate solo a marzo e con ritmo tutt'altro che solerte. Come mai ora tutta questa fretta, mentre prima non ce n'era affatto? Quanto al tacito rinnovo, non significa che sia automatico. Ma se vogliono fare venti, facciamo pure. Sia chiaro che nei primi dieci anni, però, di manutenzione straordinaria non ce n'è quasi. Altro punto importante, invece, riguarda le migliorie che saranno apportate all'impianto con la finitura del secondo lotto, ovvero foresteria e sede del Torino, che non sono comprese nell'affitto in quanto non ancora realizzate e che non si parla di valorizzare, in questa bozza, dando per scontato che siano comprese nel prezzo. Sarebbe come comprare un'auto modello base e dire, già che ci sei, nel prezzo, aggiungici anche sedili in pelle, cerchioni in lega e climatizzatore. E poi altro? Chiudo con la bottiglietta d'acqua per gli spettatori. Lo statuto, scritto fra il 2008 e il 2011 con il contributo, tra l'altro, del Torino, approvato e firmato il 28 marzo 2011 da tutti, Torino compreso, dice chiaramente che per ragioni morali e di decoro, non si possono mettere attività commerciali. Solo ora si rendono conto che la loro bozza prevede un articolo contro lo statuto? E poi, diciamocela tutta. Intanto ci sono le fontanelle con acqua GRATIS, che è una parola che Cairo gradisce molto. Su via Filadelfia ci sono tre locali pubblici, la pizzeria "Al Fila", il "Bar Sweet" e il bar - tavola calda "Fragole e Barbera" oltre ad altri locali nei dintorni. Basta attraversare la strada e basta che il Torino non imponga il divieto di accesso all'impianto con bevande o cibi contenuti in contenitori come bicchieri di plastica, identici a quelli che per legge vengono utilizzati dai bar di tutti gli stadi del mondo. Tra l'altro, di solito, cibi e bevande acquistati nei locali esterni, costano pure meno di quelli venduti all'interno degli stadi, e quindi sarebbe un vantaggio per i tifosi, oltre che per i locali già esistenti su via Filadelfia. e dintorni. Oppure la gente se li porti da casa e li metta in un bicchiere di plastica prima di entrare, ancora più economico. Tra l'altro, alla SIsport non ci sono bar che vendono da bere, ma fino ad ora al Torino è andato bene così. Capisco che la tentazione di lucrare sia forte, ma il rispetto per lo statuto della Fondazione che hanno contribuito a creare e di cui fanno parte, dovrebbe avere il sopravvento".