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Carlo Nesti a Radio Vaticana: “Protesta europea contro il caro biglietti”

di Marina Beccuti

In Europa è in atto una vibrante protesta contro il rincaro dei biglietti.

 

“I tifosi del Bayern Monaco - dice Carlo Nesti a Giancarlo La Vella della Radio Vaticana Italia, nella rubrica “Non solo sport” del lunedì, alle 12,35 - sono entrati al 5' del primo tempo nello stadio dell’Arsenal, a Londra, e hanno esposto uno striscione contro il caro biglietti, applauditi dai tifosi dell’altra squadra. Lo striscione diceva: “64 sterline a biglietto, ma senza tifosi il calcio non vale un penny”. I tifosi tedeschi hanno continuato una protesta, per il caro-biglietti, che sta infiammando l’Europa, e che in Inghilterra sta raggiungendo livelli insostenibili. Il prezzo di 64 sterline equivale, al cambio attuale, a 87 euro. A ciò, bisogna aggiungere tasse e spese di spedizione, che portano il totale a 100 euro. Un’enormità, ed ecco allora la protesta dei tifosi tedeschi, spiegata sulla loro pagina Facebook: “Il prezzo più economico per un biglietto di Arsenal-Bayern è stato di 100 euro, tutto compreso. Una cifra del genere rende impossibile l’accesso allo stadio ai giovani, e alle persone socialmente svantaggiate. Tutto ciò distrugge la cultura dei tifosi, e le basi stesse del calcio, che ha anche una funzione sociale, e la politica dei rincari è contraria a questi principi”. In Italia, quando cominciarono a lievitare i diritti televisivi, si disse che le società, guadagnando molto dalle televisioni, avrebbero potuto abbassare i prezzi negli stadi, anche perché uno stadio pieno è fondamentale per l’effetto scenico di un evento. Il fatto che non sia accaduto, in nessuna parte del mondo, sentenzia che è una delle più beffarde promesse da marinaio, che si siano mai sentite”.

 

 

Continua la caduta degli intoccabili: dopo Platini e Messi, Beckenbauer.

 

“Si direbbe che il calcio si stia divertendo ad offuscare anche le nostre ultime certezze, e cioè i personaggi più inattaccabili, dal punto di vista morale. C’è Platini, vicepresidente della Fifa, sospeso per 90 giorni dal Comitato etico, e accusato di gestione fraudolenta, e appropriazione indebita di 2 milioni di franchi svizzeri, ricevuti dal presidente Blatter. C’è Messi, uno dei 2 più grandi giocatori del mondo, con Ronaldo, per il quale l’avvocatura dello Stato spagnolo ha chiesto 22 mesi di carcere, a causa di una frode fiscale, condivisa con il padre, di oltre 4 milioni di Euro. C’è Beckenbauer, che non ha collaborato alle inchieste sul voto scandaloso, che assegnò i Mondiali a Russia 2018 e a Qatar 2022, dopo avere già subito una sospensione di 90 giorni dalla Fifa, successivamente annullata. Avevo, nel recente passato, accennato ad una considerazione. Al di là della fondatezza, o meno, di quanto viene imputato a Platini, Messi e Beckenbauer, si impone una linea di condotta. Viviamo un periodo storico, in tutti i settori, in cui sono così numerosi i casi di guadagno illegale, da scatenare una sorta di processo di emulazione, ad ogni livello della società. Cerchiamo di esaltare i valori, prima dei personaggi che li incarnano, perché è molto difficile trovare un essere umano senza macchie, e si può cadere in pericolose illusioni”.

 

 

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