ESCLUSIVA TG – Bonesso: “Per ciò che riguarda il Torino voglio essere ottimista”
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it
Loris Alessandro Bonesso è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Bonesso ha indossato la maglia granata prima nelle giovanili e poi in prima squadra dal 1975 all’80, e dopo una parentesi di una stagione nel Catania è ritornato al Torino dal 1981 all’83, attualmente lavora in qualità di allenatore dei Giovanissimi del 2000 per la Federazione Sammarinese. Con lui abbiamo parlato della partita di domenica pomeriggio fra le sue ex squadre.
La classifica impone a Torino e Catania di vincere, i granata arrivano dalla sconfitta con il Cagliari e i rossoazzurri dalla vittoria con l’Udinese, che partita sarà?
“Sicuramente nessuna delle due squadre vorrà perdere e in più entrambe tenteranno di vincere, si tratta di una partita fra quelle che vengono definite dirette concorrenti all’obiettivo finale, che in questo campionato è la salvezza, quindi per chi vincerà saranno punti doppi. Per tanto penso che sarà una partita aperta proprio perché tutte e due le squadre cercheranno di vincere”.
Il Torino ha recuperato quasi tutti gli infortunati e anche il Catania ha più di un giocatore che o è appena guarito o è, più o meno, in fase di recupero e da poco ha cambiato l’allenatore, quanto tutto ciò inciderà in campo?
“Il fatto che il Torino ha recuperato gran parte degli infortunati va a suo favore e incide molto perché, come dicevo, il Catania vede nella trasferta a Torino l’occasione di giocarsi le proprie carte in modo da provare a vincere ed, essendo per questo una gara aperta, al Toro la fortuna potrebbe girare dalla sua parte poiché anche nell’ultima partita con il Cagliari, tutto sommato, il risultato è stato deciso da due calci di punizione e per questo sono convinto che il Torino farà valere il fattore campo in maniera decisiva, almeno me lo auguro”.
Confrontando il Torino che si è visto con Livorno e Cagliari e quello che ha fermato sul pareggio la Roma dei record sono sembrate due squadre diverse e così è avvenuto anche in altre occasioni. I tifosi sono un po’ preoccupati, giustamente o esagerano?
“Io il Torino lo vedo sempre in televisione e le prestazioni in effetti sono state quasi sempre buone, però so del rammarico dei tifosi per punti lasciati per strada quando ormai la vittoria sembrava acquisita. Ho letto molte critiche, però per esperienza so che gli episodi sono determinanti sui risultati e questo spesso fa dimenticare la prestazione. Nella partita con il Cagliari il Torino non meritava assolutamente di perdere eppure è stata decisa da due episodi e anche in altre occasioni, ma dico che nel calcio prima o poi arrivano anche gli episodi favorevoli in presenza di prestazioni positive, soprattutto se in precedenza sono stati sempre contrari. Sono convinto che recuperando tutti, o quasi, gli infortunati per il Toro le cose andranno meglio”.
In molti sostengono che i Torino sia Cerci-dipendente, ma il giocatore è veramente il leader in campo di questa squadra oppure è un importantissimo solista?
“Lo si è visto anche nelle ultime partite che Cerci è cercato dai compagni ed è palpabile la sua pericolosità quando ha il pallone tra i piedi e in ogni istante ci si aspetta una sua giocata determinante, anche se gioca in una zona del campo dove di solito non c’è il trascinatore o colui che ha grande personalità. Sovente chi ha queste caratteristiche agisce nel cuore del campo o in difesa, però è indubbio che avere uno come Cerci in attacco, che è temuto dagli avversari infatti su di lui raddoppiano e tante volte triplicano anche la marcatura, va a favore dei suoi compagni che si trovano, in alcune circostanze, più liberi. Cerci è uno che rientra, va a cercare il tiro, sfrutta la velocità ed è capace anche, ogni tanto, di tirare con il destro rendendosi pericolosissimo. Se è vero, come ho letto, che interessa a squadre inglesi non stupisce perché è uno che ha quelle doti che oggi tutti gli allenatori vorrebbero nei giocatori che ricoprono il ruolo di esterno, molto rapido e con una tecnica sopraffina capace di scombussolare le difese avversarie. Cerci in questo momento è il punto di forza del Toro e a mio parere se ci fosse anche un altro elemento di grossa personalità in mezzo al campo capace di organizzare il gioco le potenzialità del Torino sarebbero accresciute. Il Toro a metà campo ha ottimi giocatori, ma sono quasi tutti più uomini di fatica che non costruttori del gioco e di conseguenza avere un’altra persona che permetta a Cerci di tirare il fiato e di non avere tutti gli occhi puntati solo su di lui sarebbe positivo”.
Quindi lei è ottimista per il proseguimento della stagione del Torino?
“Sì, io sono sempre ottimista per natura. Anche se fra gli amici di Facebook so che ci sono tanti malumori relativi al Toro per tutta una serie di cose, però per quel che riguarda la squadra, poiché sono attaccatissimo alla maglia granata, voglio vedere le cose con ottimismo”.