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ESCLUSIVA TG – G. Giovalli: “Il Toro non deve giocare per il pari se no il Milan un gol lo fa”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Giancarlo Giovalli è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Giovalli è un regista delle trasmissioni Mediaset condotte da Gerry Scotti e in particolare in questo periodo sta lavorando ai progetti delle trasmissioni sportive in quanto è il responsabile degli start-up dei programmi sportivi non solo per la regia, ma anche per la grafica e la scenografia. Giancarlo è un grande tifoso granata come il fratello Roberto, entrambi hanno ereditato la passione per il Torino dal padre, portando avanti così una tradizione di famiglia. Con lui abbiamo parlato della sfida di questa sera fra la squadra di Ventura e quella di Allegri.

 

Il Torino con il Milan non vince dal 4 novembre 2001, da conoscitore del calcio e tifoso granata che cosa si aspetta da questa partita?

“Il Torino, secondo me, deve recuperare lo spirito del cuore granata che aveva in passato quando riusciva a vincere anche se sulla carta aveva una formazione qualitativamente inferiore a quella degli avversari, come accadeva negli anni settanta, ottanta e in parte anche novanta e batteva Milan, Inter e Juventus. Noi come Torino, al di là dei singoli giocatori che possono cambiare il corso della partita come ha il Milan, dobbiamo capire se possiamo cementare intorno alla squadra l’entusiasmo che ci ha contraddistinti in tante situazioni. Sicuramente se Cerci giocherà come sa fare può essere un valore in più per la formazione rispetto a quella che abbiamo visto con l’Atalanta”.

 

Il Milan avrà i giocatori contati in difesa, questo è un vantaggio per il Torino?

“Poco importa se nel Milan non giocherà Kakà dall’inizio o se in difesa Allegri ha gli uomini contati perché le riserve rossonere sono mediamente superiori alle nostre prime linee. Noi dobbiamo cercare di fare la nostra partita e non pensare assolutamente a pareggiare perché altrimenti succede che prima o poi il Milan segna, ma giocare come tante volte il Torino di Ventura ha dimostrato di saper fare cercando di mettere alle corde i giocatori avversari. L’anno scorso ho visto disputare dal Torino grandi partite giocando da grande squadra e addirittura mettendo in difficoltà squadre più blasonate alternate a prestazioni da formazione che rischia di retrocedere. Nelle prossime partite bisogna capire che squadra riesce a cementare Ventura in questo progetto, ma sono sicuro che comunque lo stile del Torino può anche essere quello di disputare eccellenti performance e ogni tanto battere una grande. Sicuramente siamo partiti bene con il Sassuolo, nonostante i dubbi che erano sorti nel pre-campionato, quando non avevamo disputato grandi partite durante il ritiro e poi con l’uscita dalla Coppa Italia, ma la vittoria alla prima giornata ci aveva un po’ tutti tranquillizzati purtroppo però con l’Atalanta si sono rivisti errori difensivi, imprecisioni sotto porta e anche stranezze tattiche che hanno fatto pensare a un Torino ancora da rodare. Con il recupero di alcuni giocatori, come Brighi e lo stesso Cerci e con il tempo in più a disposizione, se Ventura è riuscito a organizzare meglio la squadra sono certo che può anche capitare di riuscire a mettere alle corde una grande, magari non sarà il Milan questa sera, ma noi tifosi ci accontenteremo comunque di battere almeno una delle cinque grandi che sono Milan, Inter, Juventus, Napoli, Fiorentina e ci aggiungo anche la Roma, qualche soddisfazione ce la toglieremo, magari già questa sera”.

 

Quindi lei è ottimista per questa sera o un po’ di timore ce l’ha?

“Ottimista sempre intanto è gratis, non ha senso essere pessimisti prima di iniziare la partita. Però sono anche realista e dico che il calcio non è una scienza esatta e l’essere tifoso del Toro non appartiene alle cose che convengono altrimenti di tiferebbe per un’altra squadra, ma se si vince una partita di questo genere fa doppiamente piacere perché è ovvio che non sono queste le gare che devono darci i punti per la salvezza o per quel qualche cosina in più in cui speriamo sempre. Da tifoso non posso che essere ottimista e poi si gioca in casa e il nostro pubblico non ha mai fatto mancare il massimo sostegno ai giocatori, se non in qualche piccolo periodo di contestazione. Come si diceva una volta il dodicesimo uomo in campo c’è sempre”.


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