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ESCLUSIVA TG – Garzya: “La difesa del Toro è quasi fatta, che coppia Glik e Rodriguez”

di Elena Rossin
Fonte: Elena Rossin per TorinoGranata.it

Luigi Garzya è stato intervistato in esclusiva per TorinoGranata.it. Garzya, attuale allenatore della Primavera del Trapani, ha militato nel Torino dal 2000 al 2003. Con lui abbiamo parlato del mercato della sua ex squadra.

La difesa del Torino perderà Ogbonna e molto probabilmente D’Ambrosio, ma  a parte l’incognita della squalifica su Gillet e l’aggiunta di Bovo cambierà poco. Manca però il terzino sinistro. Come vede la situazione a pochi giorni dall’inizio del ritiro?
“La difesa c’è quasi al completo. Premesso che Ogbonna quando sta bene fa la differenza, l’anno scorso Glik e Rodriguez hanno dimostrato di essere veramente all’altezza come coppia di difensori centrali. E’ stato un caso che quando Ogbonna è ritornato a giocare dopo l’operazione la difesa ha un po’ ballato subendo un numero maggiore di gol, mentre con Rodriguez, secondo me, si era trovato l’assetto migliore in quel momento. Però il valore di Ogbonna non si discute altrimenti non sarebbe ricercato da squadre come la Juventus e il Napoli, fra i difensori centrali è uno dei più forti in Italia. Comunque la coppia di centrali formata da Glik e Rodriguez non mi dispiace, anzi è una sicurezza”.

Il possibile addio di D’Ambrosio potrebbe comportare dei problemi nel trovare un sostituto adeguato?
“D’Ambrosio è il classico jolly che fa sempre la fortuna dell’allenatore che può schierarlo in difesa o a centrocampo, indifferentemente a destra o a sinistra, e nei momenti difficili avere giocatori di questo tipo è fondamentale, però se ha chiesto di essere ceduto e oltretutto ha il contratto che scadrà a giugno 2014 la società deve fare tutte le valutazioni del caso. La questione potrebbe essere risolta se a Danilo venisse proposto un buon contratto a quel punto il giocatore potrebbe ripensarci”.

La richiesta di andare via da parte di D’Ambrosio non è dipesa solo da fattori economici, ma anche perché divideva il posto con Masiello e magari aspira a giocare dove il traguardo non è solo la salvezza.
“In serie A c’è bisogno di avere per ogni ruolo un paio di giocatori e si sa che ogni calciatore vorrebbe essere titolare inamovibile, però purtroppo non sempre è così e ci vogliono uomini che accettino di concorrere per il posto. Le aspirazioni a traguardi importanti sono legittime, ma ogni squadra a inizio stagione parte per fare bene, poi sono tanti i fattori che possono incidere sull’andamento del campionato”.

Nella seconda parte della scorsa stagione il Torino ha segnato di più, però ha anche incassato un numero maggiore di gol. Una contingenza legata a quel campionato o una situazione che potrebbe riproporsi e quindi va risolta?
“Di solito quando si sbaglia si cerca di rimediare e sicuramente al Torino avranno analizzato e capito quali sono stati i problemi e agiranno per risolverli. Personalmente non mi dispiace quando una squadra realizza un numero maggiore di gol anche se ne incassa qualcuno di più, segnare non è mai facile e se si riesce è sempre positivo, subire tre gol e però farne quattro e vincere non è male, anzi. Ricordiamoci sempre che il Torino lo scorso campionato si è salvato e che il precedente giocava in serie B”.

Il Torino punta a fare meglio dell’annata precedente. Una difesa solida rappresenterebbe un passo in questa direzione?
“Tutti gli anni è così e non c’è squadra che non la pensi in questo modo, ma alla fine il campionato è tosto per tutti”.

C’è qualche giocatore in Italia o all’estero che secondo lei completerebbe al meglio la difesa?
“Non è facile fare nomi perché i difensori forti, secondo me, un pochettino scarseggiano. Uno dei più forti è proprio Ogbonna e andare a prenderne uno dello stesso livello è difficilissimo perché anche se ci fosse della sua caratura tecnica e fisica andrebbe a giocare sicuramente nelle grandi squadre. Petrachi troverà sicuramente dei giocatori adatti al Toro e fino adesso lo ha fatto”.

Lei vedrebbe un Torino schierato con il 4-2-4 con qualche variante in occasione di determinate gare oppure con il 5-3-2 o con qualche altro modulo?
“La bravura di un allenatore è capire le situazioni di gioco e Ventura è esperto e bravo quindi a prescindere dal 4-2-4 o dal 4-3-3 dovrà schierare la squadra nel modo più opportuno. Sono convinto che un allenatore può e deve cambiare in corsa anche durante la stessa partita, oramai non esistono più schemi fissi e ogni partita si cambia modulo se occorre, lo ha fatto Ventura e lo hanno fatto anche tanti altri allenatori. Bisogna adattarsi agli avversari e questo non significa snaturare il gioco o rinnegare le proprie idee o ancora declassare la squadra, ma è intelligenza e capacità di leggere al meglio la partita”.

Cambiando argomento, lei da questa stagione che sta per iniziare allenerà la Primavera del Trapani. Nuova avventura?
“Sono stato fortunato e sono contento di aver trovato lavoro perché come dico sempre la categoria degli allenatori conta un numero elevato di persone e le squadre diminuiscono sempre di più. Anche trovare ad allenare a livello giovanile non è facile, io ho avuto questa fortuna e spero che vada tutto per il meglio”.

 

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