ESCLUSIVA TG - Alberto Mauro: “Inter e Torino in maniera diversa hanno sorpreso, più i granata. Ricci fa la differenza a centrocampo”
Fonte: Elena Rossin
Alberto Mauro è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Mauro è giornalista corrispondente da Torino de Il Messaggero e Dazn. Con lui abbiamo parlato della partita di questa sera fra Inter e Torino.
L’Inter arriva a questa partita dopo le vittorie in Champions, per 4 a 0 con la Stella Rossa di Belgrado, e in campionato con l’Udinese, ma in precedenza qualche passo falso lo aveva fatto. Il Torino da due sconfitte, in Coppa Italia con l’Empoli e in campionato con la Lazio però prima aveva fatto bene e non aveva mai perso. Come giudica queste due squadre?
“Sono due squadre che sono partite in maniera inaspettata. Infatti mi aspettavo una partenza decisamente più solida, per così dire, dell'Inter e con i nerazzurri già in vetta alla classifica, o comunque da quelle parti. Altrettanto non mi aspettavo una partenza lanciata come quella che ha avuto il Toro, anche se adesso è tornato un pochino sotto, però è stato da solo in vetta alla classifica. Quindi mi hanno stupito entrambe, forse mi ha stupito più il Toro perché dopo le due cessioni illustri di Buongiorno e Bellanova probabilmente in pochi avrebbero pensato dopo cinque giornate di vederlo in vetta da solo. Invece evidentemente paga il lavoro di Vanoli, pagano anche le nuove certezze che sono arrivate dal mercato estivo Coco e Adams, giocatori che in pochi magari conoscevano bene. Il Toro ha fatto una bella prima parte di stagione, ma ora la cosa più complicata è trovare la continuità. Mentre l'Inter, secondo me, alla lunga, per il valore della rosa che ha, troverà la continuità e si assesterà nelle prime due o tre posizioni in Serie A, difficile che esca dalle prime tre: è una questione di tempo per vedere l'Inter tornare su”.
Quali sono le insidie per il Torino in questa partita?
“Intanto giocare a San Siro, anche se non mi è parso che avesse avuto particolarmente timore contro il Milan alla prima di campionato, anzi. Diciamo che ha allora aveva sprecato l'occasione di vincere facendosi rimontare nel finale, quindi da questo punto di vista ha un precedente che fa ben sperare. Le insidie sono probabilmente che affronterà una squadra che è solida e consolidata dal punto di vista del gruppo e della guida tecnica, che è più in fiducia e più lanciata e che arriva da una vittoria importante in Champions. Il Toro invece ha cambiato tanto in estate, anche la guida tecnica e arriva da queste due sconfitte consecutive. Sono due sconfitte diverse per come sono arrivate, però sono comunque due sconfitte consecutive e quindi sono una piccola spia d'allarme probabilmente sia accesa al Filadelfia. Detto questo, mancherà anche Vanoni in panchina essendo squalificato ed è un'assenza pesante seppure il suo vice Godinho credo che possa fare molto bene. Però non è la stessa cosa, lo sanno tutti, che quando manca l'allenatore principale qualcosina si perde a bordo campo, soprattutto magari in un big match come è quello contro l'Inter”.
L'Inter potrebbe cedere qualche cosa nei confronti del Torino, magari sul piano del gioco piuttosto che non su quello della concentrazione?
“Probabilmente potrebbe, anche se non penso che lo farà visto l’avvio non del tutto convincente di campionato che ha avuto. E’ quello che forse aveva fatto il Milan proprio a San Siro. Mentre il Toro, secondo me, deve ritrovare un po' una quadratura di squadra che aveva e che non ha più. Non è un problema dell’attacco, e non so se sia un problema del centrocampo o della difesa o di entrambi, però erano due reparti che nelle prime 5 giornate giravano bene, erano molto solidi, ma ultimamente ho visto qualche difficoltà in più nel costruire la manovra a centrocampo e soprattutto la difesa ha incassato nelle ultime due partite, con Empoli e Lazio, troppi gol, soprattutto per gli standard iniziali. Quindi, secondo me, Vanoli dovrà registrare la difesa e il centrocampo, non so se magari cambierà qualche giocatore, forse farà giocare in difesa Walukiewicz a destra e non so se a centrocampo tornerà magari il terzetto titolare, Ricci, Linetty e Ilic. E poi c'è un altro dubbio che riguarda Vlasic, con la Lazio quando è entrato ha fatto l’assist per Adams, ma ieri Vanoli in conferenza stampa aveva detto che giovedì il croato aveva avuto la febbre alta e che ieri si era allenato, ma che non era al top della forma. Per cui non so se giocherà e soprattutto non so esattamente in che ruolo, con Vlasic in campo cambierà qualcosina nel sistema di gioco: bisogna capire se lo metterà magari a ridosso delle due punte o se lo collocherà da qualche altra parte, questi possono essere i dubbi riguardo al Toro in rispetto alla partita”.
Il Torino subisce parecchi gol, finora 8 in 6 partire, e spesso Vanoli ha anche parlato di errori tecnici, ma è solo una questione di concentrazione o forse si tratta anche della qualità di alcuni giocatori?
“Sì, perché sicuramente negli undici il Torino ha un buon gruppo, nei sedici, includendo i cinque cambi possibili, alcuni sostituti, sto pensando soprattutto in difesa, probabilmente non sono all'altezza. Ha pescato bene con Cocco in difesa e Adams in attacco, perché se avesse sbagliato a prendere quei due lì in questo momento il Torino non sarebbe terzo in classifica insieme a Inter e Milan, ma sarebbe molto più giù. Invece ha veramente azzeccato questi due giocatori che si stanno rivelando decisivi. Secondo me, Il Torino ha dimostrato nelle prime cinque giornate che è una squadra solida, magari non è più quella di alto livello dal punto di vista qualitativo, ma ha un bel gruppo. La concentrazione è importante, perché, ad esempio, contro Lazio e Empoli ho visto un Toro che è era sceso in campo non approcciato bene ed è stato un po’ molle.
Soprattutto, l'ha detto anche Vanoli nei post-partita, che avevano regalato il primo tempo e non puoi buttare via il primo tempo, e di certo è un rischio che non ti puoi permettere a San Siro contro l’Inter”.
Nel Torino chi questa sera potrebbe in positivo fare la differenza?
“Vado sul banale e dico Adams, perché mi ha impressionato. Lo confesso, lo conoscevo solo di nome e non lo avevo mai visto giocare in maniera un po' approfondita quindi non pensavo che pronti via, lanciato nel campionato italiano, potesse avere una resa del genere. Il Toro, secondo me, con Zapata e Adams, ha una gran bella coppia in attacco, ha una coppia di alto livello tra le prime 6-7, forse anche 5-6 di questa Serie A a livello di coppia offensiva. E quindi si deve sfruttare questo. Zapata non si discute, è una certezza, ed è un di più avere uno come Adams accanto a lui. Giocano molto bene insieme perché sono molto compatibili anche per come si posizionano in campo, Adams va molto spesso verso il pallone e apre lo spazio per Zapata dietro. Li ho visti molto bene in queste prime giornate e credo che Vanoli difficilmente rinuncerà a Adams, tolto che anche Sanabria è una buonissima alternativa. Però in questo momento, secondo me, lì davanti hai due bei punti fermi che sono Zapata e Adams”.
Per quel che riguarda l'Inter sarebbe troppo facile fare alcuni nomi di chi può fare la differenza, soprattutto se si dicono quelli di Lautaro e Thuram, ma c'è qualcun altro che potrebbe emergere in questa partita?
“Sinceramente non saprei. L'Inter al netto degli attaccanti e che mancherà Barella, che è ancora infortunato, è una squadra così rodata che gioca a memoria che potrebbe farla chiunque, ad esempio, potrebbe farla Dimarco, oppure Frattesi che entra e segna. Anche sulle palle inattive, magari un difensore fa gol. L'Inter è veramente una squadra completa e, secondo me, a livello qualitativo è la migliore di questo campionato, anche se non ha ancora reso rispetto alle aspettative per le qualità che ha. Però alla lunga su un campionato di 38 partite il livello e la qualità fanno la differenza. Per questo mi aspetto che poi l'Inter torni in alto e sarà un bel duello con la Juventus e con il Napoli per lo scudetto. Il Napoli, non avendo le coppe, ha un bel vantaggio perché comunque Inzaghi e Motta dovranno gestire un minimo di stanchezza e anche un minimo di turnover. Quindi c’è da capire le scelte che farà Inzaghi, però immagino che ci siano degli imprescindibili in questo momento e punterà su di loro questa sera”.
Prima parlava di Adams come imprescindibile nella partita contro l'Inter. C'è qualche altro giocatore del Torino oltre a lui e Zapata al quale Vanoli non può rinunciare?
“Quelli che mi hanno impressionato di più del Toro sono Cocco, perché anche per lui è difficile arrivare da un contesto totalmente diverso e adattarsi così in una difesa che in estate è stata rivoluzionata. E comunque in Italia, dal punto di vista tattico, non è mai semplicissimo e invece Coco è stato veramente fenomenale nell'adattarsi. Detto questo, mi ha impressionato più di tutti, anche più di Adams, Ricci perché è un giocatore che ha avuto un'evoluzione eccezionale negli ultimi sei mesi. E adesso mi sembra un giocatore completo. Poi chiaro che eviterei i paragoni, ricorda uno, ricorda l'altro, perché, secondo me, deve ancora crescere parecchio, però è un bel giocatore avendo classe, un bel tocco e gioca sempre a testa alta. Lo si vede che vuole farsi dare il pallone, che sa dove darlo, che ha già gli “occhi dietro la testa” e sa già più o meno se parte Zapata o no. Cioè è un bel giocatorino completo e a centrocampo il Toro gira bene soprattutto perché c'è Ricci, poi è chiaro che ci sono anche Linetty, Ilic e Tameze. Comunque il centrocampo l'ha disegnato bene Vanoli anche con le alternative. Però il punto fermo a centrocampo è Ricci, giocherà con continuità perché è veramente un calciatore che ha avuto una bella crescita negli ultimi mesi”.
E’ possibile fare pronostico su Inter-Torino?
“Direi 1 a 1”.
Perché dice un pareggio?
“L'Inter arriva dalla Champions, il Toro da due sconfitte e non può perdere la terza partita consecutiva. I granata possono concentrarsi esclusivamente su questo, io immagino che Vanoli dal giorno dopo la Lazio abbia iniziato a pompare duro sull'Inter. Quindi, secondo me, il Toro non perderà, poi andrà come andrà, però il Toro non perde e l'Inter magari fa un pochino più di fatica, quindi un pareggio ci può stare, poi … chissà”.