ESCLUSIVA TG – Beccaria: “Caso Lukic? Società allo sbando. Speriamo che Juric tiri fuori il coniglio dal cilindro”
Fonte: Elena Rossin
Domenico Beccaria è stato intervistato in esclusiva da TorinoGranata.it. Beccaria è il presidente dell’Associazione Memoria Storica Granata e del Museo del Toro inoltre è uno dei consiglieri del Consiglio d’Amministrazione e uno dei soci fondatori del Collegio dei Fondatori della Fondazione Stadio Filadelfia, giornalista e grande tifoso del Toro. Con lui in vista della prima partita di campionato di questa sera con il Monza abbiamo parlato di come il Torino arriva a questo nuovo inizio di stagione.
Premettendo che non c’è ancora una versione ufficiale dei fatti, ma sembra che ieri il neo capitano Lukic si sia tirato fuori dal progetto Torino, causa mancato rinnovo del contratto in scadenza nel 2024 con adeguamento salariale, forse anche spinto da offerte di altri club, su tutti la Roma, e così non si è presentato all’allenamento e di conseguenza non è partito per Monza. Dopo la lite fra Juric e Vagnati un altro grosso problema?
“La società è palesemente allo sbando come dimostrano tutti i fatti accaduti quest’estate che messi uno in fila all’altro compongono un puzzle che lo delinea chiaramente. I giocatori si sentono Fellini e postano video, anche imbarazzanti, e il presidente al posto di prendere per le orecchie i responsabili e cacciarli non lo fa altrimenti dovrebbe pagare un doppio stipendio, uno a chi è messo alla porta e un altro a chi è preso in sostituzione, ed evidentemente non lo vuole fare. Così siamo arrivati al punto in cui basta un granellino come l’arrivo di un nuovo giocatore con un ingaggio fuori dallo standard della squadra - Vlasic si è ridotto lo stipendio ma prende comunque più di chiunque altro – per provocare l’inceppamento nel meccanismo e i giocatori che sono in scadenza non sentendosi inferiori ai nuovi arrivati, anzi, e non sentendosi sufficientemente tutelati e coccolati dalla società piantano su la pista senza magari arrivare a nulla, ma sicuramente in questo momento creano un terremoto di cui se ne faceva volentieri a meno. Purtroppo, tutto questo è figlio di una incapacità da parte di Cairo di gestire le situazioni. Non è la prima volta perché era già successo con N’Koulou e ciclicamente queste situazioni si ripetono perché ci sono delle carenze enormi a livello dirigenziale”.
Secondo quanto riportato da Tuttosport, pare che Lukic abbia detto a Juric e ai compagni “La società non ha mantenuto le promesse con me”.
“Anche in questo caso non c’è da stupirsi. Da diciassette anni ogni stagione ci sentiamo dire dal presidente che c’è un giocatore importante che se ne vuole andare, sottintendendo che non è riconoscente, e che lui non vuole tarpare le ali a nessuno. Ma cosa vuole dire che non si vuole tarpare le ali? Se si ha intenzione di portare avanti un progetto e allestire una squadra competitiva non esiste il non tarpare le ali, ma bisogna creare i presupposti affinché i giocatori vogliano rimanere e non andarsene. Al Torino invece, come dimostrano i fatti, si creano i presupposti affinché la gente voglia andarsene. Lo scopo di Cairo non è costruire un progetto sportivo vincente bensì vivacchiare anno dopo anno facendo plusvalenze senza immettere soldi suoi. Ogni estate deve esserci almeno un giocatore da vendere per avere i soldi per gestire la squadra nella stagione successiva. Dopo anni di bilanci in attivo gli ultimi quattro sono stati in rosso, ma quando erano positivi era perché vendeva i giocatori a prezzi superiori a quelli per comprarne di nuovi, però così non si mette in piedi un progetto sportivo vincente. Sono cose inconciliabili come dimostrano gli altri club che vincono trofei o comunque sono ai massimi vertici mondiali. Pensiamo al Real Madrid oppure al Paris Saint Germanin, vendono cari i loro giocatori, ma spendono ancor di più per prenderne di nuovi, e poi tra introiti dai botteghini, dai diritti televisivi, dalla pubblicità e dal merchandising, tutti mostruosi, riescono ad avere i bilanci a posto o se non è così viene immessa nuova liquidità dalla proprietà, per questo vendono i giocatori forti e vincono anche qualcosa. E si possono permettere anche di vendere ragazzi delle giovanili a prezzi esorbitanti poiché hanno squadre calcio in tutto il mondo, non come al Torino che le scuole calcio che erano affiliate passano alla Juventus. Al Torino si pretende di avere le uova per fare la frittata e mangiare le galline: entrambe le cose sono impossibili, se si mangia la gallina non si hanno più le uova e se si vogliono le uova per la frittata la gallina deve rimanere in vita per produrle”.
Spostando il tema al calcio giocato, negli ultimi giorni sono arrivati due giocatori come Vlasic e Miranchuk più gli atri che erano arrivati in precedenza. Rispetto al Torino dell’anno scorso come le sembra la squadra?
“La squadra sotto il profilo della forza mi sembra identica a quella dell’anno scorso: un Torino precario. Come la passata stagione la rosa è riccamente infarcita di giocatori in prestito e decisamente povera di acquisti veri e propri. Di conseguenza quando si prende in prestito la gente e poi si ha l’abitudine consolidata di non riscattarla si mette il proprio allenatore nella condizione di dover ricominciare da capo il lavoro l’anno successivo. Oltretutto si mette il mister nelle condizioni peggiori perché i prestiti dei giocatori con maggior talento non arrivano a inizio ritiro, ma a ridosso dell’inizio del campionato o, peggio ancora, alla fine del mercato perché si mercanteggia sui prezzi. Per cui ci si ritrova, non dico come Juric ad aver buttato via 40 giorni di lavoro, ma comunque il tempo del pre-campionato non è stato impiegato nel modo più proficuo. Ci sono quindi giocatori che alzano il livello tecnico, ma che sono comunque delle scommesse perché Miranchuk la scorsa stagione, ma anche in quella precedente, ha giocato poco: 44 partite, per complessivi 1.426 minuti, in A e realizzato 4 gol il che vuole dire che segna ogni 11 partite. Se i gol arrivano nelle partite contro Milan, Inter, Napoli, Juventus sono reti pesanti, ma se le segna contro le neo promosse è un altro discorso. Radonjic, altro nuovo, è esplosivo, tecnicissimo, ma lo scorso anno l’Olympique Marsiglia lo aveva prestato al Benfica dove tra campionato e coppe ha disputato 11 partite, stando in campo 321 minuti, e fatto un gol e non penso che in Portogallo tengano un giocatore bravo in panchina o in tribuna. Relativamente all’attuale squadra abbiamo poche certezze e tante scommesse, sarebbe invece meglio il contrario. Se tutte le scommesse saranno vincenti si farà un campionato spettacolare, ma se non sarà così si rischia di andare nei bassifondi della classifica. Non sono particolarmente felice di quello che ho visto finora”.
E non è stato ancora preso un sostituto di Bremer.
“Oltretutto. Con la Cessione di Bremer sono stati incassati 41 milioni e poi ce ne sono ancora 9 di bonus. E’ vero che i soldi non sono ancora entrati, ma è altrettanto vero che quando si compra non si paga subito per cui tutto si bilancia. Per Ilkhan sono stati spesi 4,5 mln, per Pellegri 5 più bonus, per Bayeye meno di 1 e 8,5 per il riscatto di Ricci, ma buona parte di queste spese sono state compensate dal non aver più da pagare gli stipendi di Belotti, Ansaldi, Praet, Mandragora, Brekalo, Pjaca, Pobega oltre a quello di Bremer e i nuovi, aggiungendovi anche chi è in prestito, Radonjic e Lazaro prendono meno di chi è andato via, solo Vlasic prende di più, mentre Miranchuk è in linea con la media degli stipendi di chi non c’è più. Per cui i soldi che entreranno dalla cessione di Bremer non sono stati quasi per nulla utilizzati per i nuovi acquisti. Certo ci sono i bilanci da ripianare, ma Verdi è stato pagato al Napoli 22 milioni, ma guarda caso Maksimovic era stato ceduto proprio al Napoli per una cifra molto simile. Ripeto, ovviamente un caso. Zaza è stato pagato al Valencia quasi 16 mln. E mi fermo qui nell’elenco. Il Torino aveva il fucile puntato contro per dover spendere tutti quei soldi per giocatori che non hanno reso neppure la metà della metà di quanto sembrava potessero? Se si comprano Cinquecento al costo di una Ferrari ci si dà da soli il martello sulle mani. La prossima estate ci ritroveremo di nuovo con giocatori non riscattati e rispediti al mittente, non credo che cambi la linea di condotta rispetto a quest’anno e che saranno spesi 15 milioni per Vlasic o 12 per Miranchuk. E poi ricordiamoci che chi presta i giocatori, che non siano ragazzini da mandare altrove per farsi le ossa, lo fa perché non è interessato a tenerli in caso contrario i giocatori buoni sono venduti a caro prezzo o scambiati alla pari”.
Quindi anche quest’anno si deve sperare che vada tutto bene e che Juric riesca a ricavare il massimo dai giocatori che ha a disposizione?
“Juric prima non ha parlato per settimane e poi quando ha parlato non ha detto cose che possano cambiare la situazione. Per arrivare al dunque Juric avrebbe dovuto dire a Cairo “le ho chiesto Tizio, Caio e Sempronio e non sono arrivati per cui tanti cari saluti e me ne vado”. Invece resta, prende lo stipendio e poi si arrangia con chi ha. Abbiamo un direttore tecnico, Vagnati, che non riesce a vendere chi non rientra nel progetto tecnico e accetta di provare a fare mercato senza soldi e non sottolineiamo una frase detta durante il litigio con Juric. Sinceramente non so quanto rimarrà ancora al Torino, magari mi sbaglio però potrebbe avere i giorni contati. Adesso vediamo che cosa accadrà questa con il Monza, ma di certo il Torino in Coppa Italia con il Palermo non ha entusiasmato, infatti nel primo tempo hanno giocato decisamente meglio i rosanero e i primi due tiri in porta sono stati loro e solo grazie alle parate di Milinkovic-Savic non siamo finiti sotto di due gol. Poi nel secondo tempo ovviamente è venuta fuori la diversità fra una squadra che lo scorso campionato militava in Serie C e una che è arrivata decima in A. Vediamo le cose per quelle che sono. Che dire quindi: speriamo che Juric riesca a tirare fuori il coniglio dal cilindro. Ma il problema è che se si prendono gli ingredienti per fare il minestrone non si cucina il soufflé”.